In relazione al grave incidente di pochi giorni fa, con il crollo di una perforatrice a Milano e il conseguente danneggiamento di un’importante struttura dedicata alla ricerca scientifica, l’A.N.CO.R.S. (Associazione Nazionale dei Consulenti e dei Responsabili della Sicurezza sul lavoro), di concerto con Confassociazioni, ha riportato l’attenzione sulla sicurezza in relazione alle macchine da perforazione, attraverso una sorta di vademecum in cui si sottolineano varie casistiche di incidente, tra cui “un infortunio con una macchina per escavazione pozzi all’interno di un terreno”, dove “un lavoratore utilizza una macchina perforatrice a percussione montata su autocarro” e stabilizzata. L’infortunio al lavoratore occorre “mentre utilizza l’argano per la perforazione”. L’operatore “viene preso a contrasto tra la fune della sonda-scalpello e il tamburo dell’argano e pertanto trascinato, in rotazione, attorno ad esso riportando lesioni multiple (schiacciamento) che ne determinano il decesso”. In questo caso, si rileva il “mancato utilizzo dell’apposito strumento per la movimentazione della fune” e gli “organi in movimento della macchina non completamente segregabili”.
Il secondo caso ricorda un incidente “in un cantiere per la manutenzione di una strada montana delimitata da un lato da un muro di contenimento e dall’altro da una scarpata”. Nel sito era in corso “la posa in opera di pali in cemento armato per rinforzare la banchina a lato della carreggiata” e in questo caso l’operatore adibito all’utilizzo di una “perforatrice idraulica cingolata” fa traslare la macchina con il mast in posizione elevata, quando “la macchina manca di dispositivi che ne inibiscano il movimento quando la torre non è in posizione di riposo e di dispositivi che consentano di comandare la traslazione in remoto”. In questo caso “un cedimento del terreno, sotto il peso della perforatrice, ne provoca prima l’inclinazione e quindi, vista la pendenza della scarpata, il ribaltamento sul fianco destro”, con “il lavoratore schiacciato sotto il mezzo, deceduto a causa di traumi multipli e di schiacciamento del torace”.
A.N.CO.R.S. ricorda per l’uso corretto in edilizia delle perforatrici per le opere di fondazione, il manuale “ Le macchine in edilizia. Caratteristiche e uso in sicurezza”, un documento nato dalla collaborazione tra l’INAIL Piemonte e CPT di Torino. Nella Scheda 10 del manuale (“Perforatrice per micropali”) non solo vengono presentate le caratteristiche di questa tipologia di macchina ma si offrono indicazioni per la sicurezza degli operatori e informazioni utili sui vari fattori di rischio. Riguardo alla sicurezza della postazione dell’operatore si indica che le macchine si possono dotare “di una struttura di protezione dalla caduta di oggetti (FOPS – Falling Object Protective Structure), se l’uso della macchina può presentare il pericolo di caduta massi”. E in presenza di questo pericolo, “anziché una protezione dalla caduta di oggetti, la macchina può essere equipaggiata con sistemi di comando (es. radiocomando) che garantiscano al perforatore di operare da una posizione sicura in sostituzione dei comandi direttamente collegati alla macchina”. Inoltre la postazione dell’operatore “deve garantire la completa visibilità dell’area di manovra e di lavoro”.