giovedì, Gennaio 30, 2025

San Gottardo, rilevata presenza di arsenico nella roccia di scavo

Must read

A pochi mesi dall’avvio delle operazioni di scavo per la seconda canna della galleria autostradale del San Gottardo, un’inchiesta realizzata dalla trasmissione Rundschau, trasmessa dalla televisione pubblica svizzera SRF, ha rivelato la presenza di arsenico nella roccia di scavo. Il ritrovamento di questo elemento, un contaminante naturale noto per la sua tossicità, solleva interrogativi sulla gestione e il trattamento dei detriti di perforazione nell’ambito di un’opera strategica di tale portata.

Geologia e implicazioni tecniche

Secondo le dichiarazioni dell’Ufficio federale delle strade (USTRA), a febbraio 2025 le TBM penetreranno nelle formazioni geologiche del massiccio del San Gottardo. Tuttavia, la scoperta di roccia arsenifera nel tunnel di accesso ha messo in luce la necessità di un’analisi più dettagliata della composizione geochimica dei materiali da scavo. Questa situazione, sebbene ritenuta priva di impatti immediati per la salute umana e l’ambiente, comporta sfide logistiche e operative per il trattamento e lo smaltimento dei detriti di perforazione.

Leggi anche: Da Herrenknecht, la nuova TBM per la seconda canna del tunnel stradale del Gottardo

Gestione dei materiali di scavo: il caso del Lago dei Quattro Cantoni

Nell’ambito del progetto di rinaturalizzazione denominato Seeschüttung (tradotto dal tedesco, letteralmente “riempimento del lago), il Cantone di Uri ha utilizzato circa 3.000 tonnellate di materiale di scavo per il riempimento di zone d’acqua bassa nel Lago dei Quattro Cantoni. L’obiettivo era quello di compensare la sottrazione di ghiaia dal delta della Reuss e favorire la biodiversità. Tuttavia, analisi successive hanno rivelato la presenza di arsenico in circa 400.000 tonnellate di detriti, portando alla sospensione del conferimento nel bacino lacustre.

L’USTRA ha pertanto dovuto rivedere il piano di smaltimento, trovando un’alternativa nell’utilizzo dei materiali contaminati per la realizzazione del parco del villaggio di Airolo, che sarĂ  costruito sopra la copertura dell’autostrada. Stando alle autoritĂ , non vi è stato e non vi sarĂ  alcun pericolo per l’uomo e l’ambiente, nĂ© a breve nĂ© a lungo termine. Sono di questo parere sia il Comune di Airolo, sia il Cantone Ticino che si sono detti d’accordo con questa soluzione che prevede la copertura del pietrisco contaminato con altro materiale, in modo da evitare il contatto con aria e suolo.

La procedura, chiaramente, solleva alcuni interrogativi.

Problematiche ambientali e tecniche

L’arsenico, presente in natura sotto forma di arsenopirite, rappresenterebbe, secondo gli autori dell’inchiesta, una criticitĂ  nota da tempo per le perforazioni nell’area del Gottardo. GiĂ  durante la realizzazione della prima galleria autostradale, negli anni ’70, sarebbero stati rilevati cristalli di arsenopirite nel materiale estratto. Nonostante queste evidenze, il dossier informativo di USTRA del 2018 affermava che “le condizioni geologiche erano ampiamente note” e che non si prevedevano particolari “sorprese durante l’avanzamento del secondo traforo”.

Implicazioni per il settore delle fondazioni speciali e delle perforazioni

L’evento evidenzia l’importanza di una caratterizzazione geotecnica e geochimica dettagliata prima dell’avvio di grandi opere infrastrutturali. Nel settore delle perforazioni e delle fondazioni speciali, la gestione di materiali contaminati impone soluzioni progettuali e operative rigorose, tra cui l’adozione di tecnologie di filtraggio e decontaminazione per evitare dispersioni incontrollate di elementi tossici e l’individuazione di siti idonei per il riutilizzo controllato dei detriti di scavo, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando i costi di gestione. Infine è di vitale importanza prevedere l’implementazione di strategie di monitoraggio continuo della qualità dei materiali estratti, per prevenire imprevisti durante l’avanzamento dello scavo, come avvenuto in questo caso.

Due note sul San Gottardo

L’attuale galleria autostradale del San Gottardo è stata inaugurata nel 1980 e, per raggiunti limiti di età, richiedeva un intervento di risanamento che presupponesse una chiusura pluriennale.
Affinché sull’asse rimanga comunque operativo un collegamento stradale per tutto il corso
dell’anno, Consiglio federale svizzero e Parlamento hanno deciso di realizzare una seconda canna e di risanare successivamente il traforo esistente. Il piano è stato approvato dai cittadini elettori in occasione della consultazione popolare del 28 febbraio 2016. Grazie alla seconda canna, una volta risanata la galleria esistente, il traffico potrà svolgersi in senso unidirezionale in ambo i trafori, riservando una corsia alle situazioni di emergenza. In tal modo le condizioni di sicurezza miglioreranno senza aumentare la capacità esistente.

More articles

Latest article