Attraversare il Mar Baltico in pochi minuti. Collegare la Scandinavia all’Europa continentale con una continuità mai conosciuta prima. Sono questi gli obiettivi titanici che animano la costruzione del tunnel del Fehmarnbelt, destinato a diventare il tunnel stradale e ferroviario sommerso più lungo al mondo. Con una lunghezza totale di 18,2 chilometri, il tunnel unirà Rødbyhavn, nella Danimarca meridionale, a Puttgarden, in Germania, abbreviando di circa 160 chilometri l’attuale tragitto e riducendo i tempi di percorrenza tra Copenaghen e Amburgo da cinque a sole due ore e mezza.
Un’opera da 7,4 miliardi di euro, in buona parte finanziata dallo Stato danese con il supporto della Commissione Europea, che sarà ripagata attraverso i pedaggi in circa 40 anni. La struttura accoglierà quotidianamente oltre 100 treni e 12.000 veicoli, offrendo una nuova direttrice strategica più rapida ed ecologica.

Tecnologia e ingegneria ai massimi livelli
A differenza del Tunnel della Manica, scavato nella roccia, il Fehmarnbelt è realizzato attraverso la posa di 79 elementi standard e 10 elementi speciali prefabbricati in calcestruzzo armato, ognuno lungo 217 metri e dal peso impressionante di 73.500 tonnellate. Saranno collocati a una profondità totale di 40 metri sotto il livello del mare, in una trincea scavata sul fondo marino utilizzando telecamere subacquee e apparecchiature guidate da GPS, per essere poi allineati con una precisione di 15 millimetri.
La costruzione avviene in una “fabbrica” di dimensioni record a Rødbyhavn: su un’area di 1,5 milioni di metri quadrati sorgono tre capannoni di produzione parallela per i conci standard e una linea dedicata agli elementi speciali, per un totale di oltre 3,2 milioni di metri cubi di calcestruzzo e 360.000 tonnellate di acciaio impiegati. La produzione industrializzata consente di garantire ritmi costanti e un controllo qualitativo stringente, necessario a raggiungere l’obiettivo di una durabilità centenaria della struttura.

Ogni elemento prefabbricato sarà trasportato su speciali pontoni, posato nella trincea scavata con tecniche avanzate di dragaggio – capaci di minimizzare la torbidità e salvaguardare l’ecosistema – e unito al precedente tramite sistemi di guarnizioni e pressione idrostatica. La precisione richiesta in fase di immersione è straordinaria.
Il tunnel sarà articolato in cinque canne: due dedicate all’autostrada a doppia carreggiata, due ai binari ferroviari elettrificati e una centrale per servizi di emergenza e manutenzione, tutte interconnesse da uscite di sicurezza ogni 100 metri e rivestite con materiali ignifughi in grado di resistere a temperature fino a 1350°C per tre ore.

Sostenibilità e innovazione: la sfida di un futuro a basse emissioni
Oltre alla grandiosità tecnica, il progetto del Fehmarnbelt si distingue per l’attenzione pionieristica alla sostenibilità. Per la prima volta in un’opera di tale portata, si sta testando l’impiego di calcestruzzo a ridotto contenuto di CO2 grazie al progetto CALLISTE.
All’interno di un’area dedicata del sito di Rødbyhavn, il consorzio di costruttori Femern Link Contractors sta effettuando getti sperimentali con una nuova tipologia di calcestruzzo sviluppata da Aalborg Portland: il Futurecem, un cemento innovativo che sostituisce circa il 50% del clinker tradizionale con un mix di argilla trattata e calcare, riducendo così del 25% l’impronta carbonica della produzione.
“Abbiamo requisiti estremamente severi in termini di resistenza e durabilità, soprattutto in ambiente marino – ha sottolineato Kim Smedegaard Andersen, Vice Direttore Tecnico del progetto – Tuttavia, la necessità di ridurre l’impatto climatico ci impone di esplorare nuove soluzioni”. I test permetteranno di verificare il comportamento del calcestruzzo in condizioni reali di traffico, gelo e salinità. Se i risultati confermeranno le aspettative, si aprirà una nuova frontiera nell’uso di materiali eco-compatibili nei megaprogetti infrastrutturali.

Un’opera al servizio delle reti TEN-T europee
Il tunnel del Fehmarnbelt non è soltanto una meraviglia ingegneristica, ma un tassello chiave nel completamento delle reti di trasporto transeuropee (TEN-T). Integrandosi perfettamente nei corridoi Scandinavo-Mediterraneo, il tunnel consentirà una fluidificazione radicale del traffico merci e passeggeri tra Nord e Sud Europa, rafforzando la competitività della rete ferroviaria ad alta velocità e favorendo il trasferimento modale dal trasporto su gomma a quello su rotaia.
Il completamento dell’opera è previsto per il 2029, ma già oggi il cantiere rappresenta un modello esemplare di innovazione tecnica, organizzazione logistica – grazie anche ai due porti di lavoro operativi su entrambe le sponde dello Stretto – e gestione ambientale. Quando il primo treno e la prima automobile attraverseranno il Fehmarnbelt, non si tratterà semplicemente di percorrere una nuova infrastruttura: sarà il compimento di una visione europea di connessioni più rapide, sostenibili e resilienti.
Nel prossimo numero di Perforare, un approfondimento esclusivo, con le immagini più suggestive dai cantieri.