Al tramonto del 2024, lo scorso 29 dicembre, ci ha lasciati Benito Fracca, grande e indimenticabile pioniere delle perforazioni italiane e mondiali, fondatore e guida maestra della sua Fraste, l’azienda di Nogara che ha celebrato – proprio nell’anno appena passato – i suoi primi 60 anni di attività.
La discrezione e il dolore del momento sono stati disvelati con una breve, toccante dedica dei dipendenti dell’azienda che hanno ricordato come “i suoi insegnamenti sono stati una fonte incrollabile di ispirazione, guidando l’azienda e la nostra crescita professionale e continueranno ad esserlo per sempre . Essere stati al suo fianco come colleghi e collaboratori è stato un onore”. Poche parole accorate prima dei ricordi di chi ha conosciuto la caparbia e geniale personalità di un imprenditore che compiva tutti con la propria carica di umanità straordinaria.
Nato da una storica famiglia di imprenditori nel ramo della lavorazione ferrosa, Benito Fracca, l’ultimo dei quattro figli di Aquilino, comincia la propria carriera professionale con il fratello maggiore Leonida, specializzandosi nelle lavorazioni meccaniche e nell’oleodinamica, mentre continua a dar man forte all’attività dell’officina meccanica ereditata dal padre. Ma lo spirito vitale del giovane imprenditore non tarda a manifestarsi nel modo più completo e nel 1964 Benito decide di creare una propria azienda, insieme all’amico Giovanni Stefanini. Nasce la Fraste – nome che deriva dalla fusione delle tre lettere iniziali dei cognomi Fracca e Stefanini – con la prima sede insediata nella vecchia officina di Maccacari della famiglia Fracca. I due soci e amici, dapprima si dedicarono alla costruzione di varie attrezzature meccaniche e di piccoli macchinari agricoli ad azionamento oleodinamico. Ma di lì a poco, la richiesta di fornitura della prima macchina per pozzi acquiferi spalancò gli orizzonti della Fraste nel settore della perforazione. Si era agli albori delle tecnologia, in questo comparto, e, a quei tempi, la tradizione costruttiva era legata alle trasmissioni meccaniche. Con l’avvento dell’oleodinamica, Fraste colse l’intuizione di un’avanguardia che portò l’azienda tra i pionieri della moderna perforazione. Nel 1967 la sede si trasferì da Maccacari a Nogara e, nello spazio temporale di un decennio, in questo stabilimento-quartier generale, si concepirono e produssero modelli di perforatrici sempre più avanzati (una produzione sempre affiancata da quella, in parallelo, delle macchine agricole).
Nell’avventura senza confini dello spirito intraprendente dell’uomo, il 1978 costituì un anno cruciale per Benito Fracca, che muta l’assetto di Fraste in società a nome collettivo, vincendo successivamente, nel 1980, la sua prima gara internazionale con la fornitura di tredici macchine perforatrici per pozzi acquiferi montate su trattore agricolo, destinate al governo del Bangladesh. Nel 1984, la società sviluppa ulteriormente il proprio assetto e si avvia alla conquista del mercato europeo, prima in Francia, poi, negli anni Novanta, in Asia. Benito assume la carica di amministratore unico della società, con il coinvolgimento della famiglia Fracca nella gestione integrale dell’impresa. La progettazione e la costruzione di nuove linee di prodotto dedicate alle perforatrici rivelano il costante miglioramento tecnologico e la genialità delle soluzioni implementate da Fraste ma è la solidità familiare il segreto di un successo che non accenna a rallentare le proprie ambizioni, generazione dopo generazione – con la moglie di Benito, Laura, nel ruolo chiave della gestione amministrativa e il testimone cruciale passato ai figli Serena, figlia maggiore di Benito, nella carica di amministratore delegato e Vittorio, ingegnere meccanico, come direttore generale.
La redazione di Perforare desidera esprimere alla famiglia il più profondo cordoglio per la scomparsa di Benito Fracca, di cui conserverà per sempre il luminoso ricordo umano e professionale.
