Procedono spedite, dopo la posa simbolica della prima pietra – il 4 maggio scorso – le lavorazioni di maestranze e tecnici per la Nuova Diga Foranea di Genova, il più grande intervento mai eseguito per il potenziamento della portualità italiana. L’opera è realizzata dal consorzio PerGenova Breakwater, guidato da Webuild in collaborazione con Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra, ed è stata commissionata dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.
Le prime attività di stesa della ghiaia per il consolidamento dei fondali della Nuova Diga Foranea proseguiranno per tutto il mese di maggio e porteranno al versamento sui fondali, nelle aree predefinite, di circa 2.000 tonnellate di ghiaia al giorno. Sarà impiegata una nave da 3.600 tonnellate di portata, che compirà un ciclo di andata e ritorno da Piombino ogni 36 ore. In aggiunta, una nave più piccola, da 400 tonnellate, effettuerà due viaggi al giorno da Genova. Le attività proseguiranno a maggio e giugno, coinvolgendo le prime due aree di prova – Campo Prova 1, a maggio, e Campo Prova 2, a giugno. L’attività di stesa della ghiaia continuerà poi senza più interrompersi fino a settembre 2024, prevedendo l’impiego anche di navi da 40.000 tonnellate.
In parallelo, nelle ultime due settimane di maggio partirà la fase di palificazione: 70.000 pali saranno infissi nei fondali grazie all’utilizzo di quattro pontoni, piattaforme galleggianti di 600 metri quadrati, su cui verranno installate due gru da fondazione per ciascuno. Questa fase di lavorazione si protrarrà per i prossimi 17 mesi. La Nuova Diga Foranea, opera unica nel suo genere in termini ingegneristici, nella sua configurazione finale sarà lunga 6.200 metri. Per realizzare il basamento, che poggerà su fondali fino a una profondità di 50 m, saranno impiegati 7milioni di tonnellate di materiale roccioso, su cui saranno posizionati un centinaio di cassoni prefabbricati in cemento armato, larghi 35 metri, lunghi 67 metri e alti fino a 33 metri (come un palazzo di 10 piani), con una stima di 1.000 persone impegnate, tra diretti e terzi, per la costruzione dell’intera infrastruttura.