mercoledì, Febbraio 19, 2025

In Finlandia, la scoperta geotermica che accende l’Europa

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Nella regione scandinava, simbolo di sostenibilitĂ  e avanguardia “green”, la cittĂ  di Vantaa in Finlandia assume un ruolo da protagonista, grazie alla recente scoperta di un nuovo giacimento geotermico di grande rilevanza. L’impianto pilota di riscaldamento geotermico, oltre a sostenere l’ambizione finlandese di raggiungere la neutralitĂ  carbonica entro il 2030, stimola un dibattito europeo sulle potenzialitĂ  di questa fonte rinnovabile. Tra innovazioni tecnologiche e sfide politiche, l’attenzione si concentra anche su tre importanti eventi del settore: il GeoTHERM di Offenburg, l’Italian Geothermal Forum di Roma e l’European Geothermal Congress di Zurigo, che nel 2025 si propongono di tracciare la roadmap del futuro geotermico europeo.

Vantaa come laboratorio geotermico europeo

Nella periferia di Helsinki, la città di Vantaa ospita il primo impianto geotermico del paese, capace di produrre 2.600 megawatt di energia elettrica e 1.400 MWh di calore l’anno, un risultato che equivale a 35 pozzi tradizionali. Questa infrastruttura non è solo un simbolo tecnologico, ma una promessa di sostenibilità concreta: con emissioni di CO2 inferiori del 95% rispetto ai combustibili fossili, l’impianto diventa un esempio virtuoso per l’Europa.

La peculiaritĂ  dell’installazione non risiede solo nella perforazione di tre pozzi profondi 800 metri, ma nella presenza di un innovativo sistema di stoccaggio stagionale, costituito da caverne sotterranee con una capacitĂ  totale di 90 GWh. Questi spazi, con il loro volume totale di 1.100.000 metri cubi, permettono di immagazzinare calore durante i periodi di bassa domanda per poi distribuirlo nei freddi inverni finlandesi, garantendo una continuitĂ  energetica che sfugge ai limiti di altre fonti rinnovabili come il solare e l’eolico. L’energia geotermica, qui, si pone come l’alternativa stabile e di lunga durata, capace di soddisfare il fabbisogno energetico della regione per secoli grazie alla capacitĂ  di rigenerazione del sottosuolo.

La Finlandia, con il progetto di Vantaa, si conferma pioniera nella transizione ecologica, dimostrando come l’integrazione tra innovazione tecnologica e gestione oculata delle risorse possa tracciare la strada verso l’indipendenza energetica. Tuttavia, anche l’Italia potrebbe ritagliarsi un ruolo strategico nel panorama geotermico europeo. Con un potenziale stimato tra i 5.800 e i 116.000 TWh, il Paese si trova di fronte alla sfida di valorizzare questa fonte rinnovabile, andando oltre la tradizionale produzione toscana di Larderello.

Il palcoscenico europeo della geotermia: appuntamenti strategici nel 2025

La discussione sul futuro della geotermia non si limita alla tecnica e ai numeri. Gli eventi del 2025 rappresentano una piattaforma ideale per confrontare strategie e opportunità. Il GeoTHERM di Offenburg, in programma il 20 e 21 febbraio, torna come la più grande fiera europea dedicata all’energia geotermica. Con oltre 6.500 visitatori e 241 espositori nella scorsa edizione, la manifestazione si distingue per la capacità di mettere in contatto stakeholder chiave, esperti e rappresentanti istituzionali. I due congressi previsti, dedicati rispettivamente alla geotermia superficiale e profonda, offriranno 56 presentazioni sulle ultime innovazioni, dal geoscambio all’estrazione di minerali strategici.

Parallelamente, l’Italia ospiterà l’11 e 12 marzo l’Italian Geothermal Forum presso il Centro Congressi “Auditorium della Tecnica” di Roma. L’evento, organizzato da Mirumir in collaborazione con associazioni di settore, si prefigge di creare un piano d’azione nazionale per la valorizzazione delle risorse geotermiche. Con temi che spaziano dal teleriscaldamento ai sistemi di pompe di calore, fino all’estrazione di minerali dalle brine geotermiche, il forum rappresenta una vetrina cruciale per approfondire le misure necessarie a rilanciare il settore: dalla semplificazione degli iter autorizzativi all’introduzione di incentivi sul modello di quelli previsti per fotovoltaico ed eolico. Qui, il networking tra imprese, istituzioni e associazioni nazionali ed estere giocherà un ruolo determinante nel definire un piano organico per la decarbonizzazione.

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Infine, dal 6 al 10 ottobre, si terrà a Zurigo l’European Geothermal Congress (EGC) 2025, organizzato dall’European Geothermal Energy Council (EGEC) e Geothermie-Suisse. Questo congresso, il più grande in Europa, offrirà un ricco programma che esplora tutte le applicazioni della geotermia, dalla produzione di energia al riscaldamento, dallo stoccaggio ai minerali strategici come il litio. Con oltre 1.200 partecipanti nell’edizione del 2022, l’evento si distingue per la varietà delle sessioni: conferenze di alto livello, workshop tecnici, corsi di formazione e visite in loco. Philippe Dumas, segretario generale dell’EGEC, sottolinea l’importanza di questa edizione come punto di svolta, prevedendo una transizione della geotermia da mercato di nicchia a pilastro del mix energetico europeo. Networking, sessioni B2B e interventi di esperti completeranno un evento che sarà fondamentale per delineare il futuro della geotermia e favorire collaborazioni internazionali.

Con la Finlandia che guida la via e l’Italia pronta a recuperare terreno, la geotermia sembra destinata a diventare una delle protagoniste principali della transizione energetica europea. Mentre Vantaa produce energia sotto zero, a Roma, Offenburg e Zurigo si delineano le strategie per un futuro più caldo, ma solo di opportunità.

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