La filosofia costruttiva di IMT negli ultimi anni è stata quella di riappropriarsi del proprio brand distaccandosi dal binomio con Caterpillar. I grandi sforzi di progettazione del costruttore italiano hanno portato alla nascita della gamma “A”, che presenta un design completamente rivisto e doti tecniche mai avute sulle precedenti serie “AF” su base CAT.
Basti pensare alla caratteristica multipurpose che permette di trasformare la macchina da standard a qualsiasi versione speciale: CFA, LCA, DWG o vibroflottazione. Dove il montaggio del kit da applicazione speciale richiede solo poche ore di lavoro e permette di utilizzare la macchina su più applicativi mantenendo l’investimento ridotto.
Parimenti sono state migliorate le prestazioni, che vedono diametri elevati e grandi profondità (la A215 raggiunge, ad esempio, i 2.000 mm di diametro e una profondità massima di 65 m), e anche la solidità di tutte le macchine. Inoltre, aspetto da non sottovalutare, il grande lavoro di ottimizzazione ha permesso di lanciare le nuove perforatrici con un prezzo competitivo su tutti i mercati mondiali.
Queste caratteristiche sono comuni a tutte le macchine della gamma, dalla più piccola A140 (140 kNm, per 35 t di peso) passando per la media A215 (220 kNm, per 65 t di peso) fino alla nuova A290 che si posizionerà come la più grande della serie (290 kNm, per 76 t di peso). Quest’ultima macchina, che lo ricordiamo ha fatto il proprio esordio al Bauma, presenta inoltre la caratteristica aggiuntiva di poter utilizzare un’asta a cinque elementi per 75 m di profondità senza la necessità di ridurre la coppia.
La A290, grazie al lavoro dei progettisti IMT, è infatti in grado di lavorare “full torque” fino alla massima profondità. Infine una nota di mercato: la solidità e reputazione di queste nuove macchine hanno permesso a IMT di aprire nuovi mercati come Australia, Argentina e Filippine, dove il marchio italiano è sempre stato poco presente.