Impossibile non accorgersi dei cantieri sterminati che corrono a fianco all’autostrada A4. La Tav Milano-Venezia c’è e si vede ed è inesorabile l’incedere dei cantieri in questo preludio d’estate 2021, nell’anno in cui la stessa Cepav due – il Consorzio Eni per l’Alta velocità, general contractor dell’opera – aveva annunciato l'”esplosione” trionfale del cuore operativo per la linea ad alta velocità.
A Desenzano, nella zona tra il Lavagnone e Montonale, di fianco alla Cascina Serraglio, proseguono spediti i lavori di realizzazione dell’uscita della maxi-galleria a doppia canna che da Campagna – dove è allestito il cantiere Lonato Ovest, il più grande del Garda bresciano – sfocerà proprio a Desenzano dopo quasi 8 chilometri. Nel sottosuolo, continua a scavare alacremente la TBM (Tunnel Boring Machine) Martina, la fresa da oltre 1.800 tonnellate, lunga 150 metri e con diametro di 10, arrivata a Lonato quasi un anno fa, smontata e trasportata a bordo di 60 camion da trasporto eccezionale. A Desenzano, dopo aver concluso i lavori per la prima canna della galleria, verrà nuovamente smontata e trasferita a Lonato, per scavare anche la seconda. È questa l’opera forse più mastodontica dell’intera tratta: costerà più di 205 milioni di euro e per realizzarla ci vorranno anni di lavoro febbrile. Gli accessi e le uscite saranno in galleria artificiale, con prefabbricati in cemento; il cuore dello scavo sarà invece in galleria naturale.
Si lavora anche sulla A4, con un cantiere in piattaforma autostradale per consentire i consolidamenti dell’alto della stessa galleria. Intanto le aree di cantiere si estendono. Deviata anche la SP13 dei Colli Storici per la realizzazione di una nuova galleria artificiale, con i lavori ferroviari in corrispondenza del casello A4 di Sirmione. La Tav Brescia Est-Verona interessa una tratta di oltre 45 chilometri, attraversando due regioni, tre province e 11 paesi. A oggi sono 400 le maestranze al lavoro e nell’intero periodo di esecuzione dell’opera (pronta entro il 2026) saranno circa 6mila.