A Piacenza Expo, da oggi a venerdì 31 maggio, la terza edizione del Pipeline & Gas Expo, fiera-convegno internazionale dedicata alle infrastrutture di trasporto per Oil & Gas, forniture idriche e nuove prospettive sostenibili. Di scena, i protagonisti industriali e l’indotto che guidano il futuro delle infrastrutture di approvvigionamento. In contemporanea, la prima edizione del Cybsec-Expo, evento sulla sicurezza informatica industriale
Le rotte di cui l’energia d’Italia ha bisogno confluiscono nel dibattito lanciato da oggi alla fiera-congresso di Mediapoint & Exhibitions, il Pipeline & Gas Expo (negli spazi di Piacenza Expo, dal 29 al 31 maggio) che rappresenta a tutt’oggi l’unica mostra convegno in Europa dedicata alle prospettive di mercato degli attori economici che compongono un settore fondamentale come quello del mid-stream e delle reti distributive di gas e idrocarburi (comprese quelle dedicate all’approvvigionamento idrico).
La tre giorni della fiera PGE, alla sua terza edizione, sarà il punto di incontro privilegiato di tutte le imprese coinvolte nella progettazione, nella realizzazione e nella manutenzione di gasdotti, oleodotti e acquedotti – comprese le linee di distribuzione primarie e secondarie – con il coinvolgimento dell’indotto che riguarda i fornitori di impianti, macchine, attrezzature e materiali. Il Pipeline & Gas Expo costituisce, inoltre, un riferimento fondamentale anche per gli enti territoriali, pubblici e privati, deputati alla gestione delle infrastrutture di trasporto e nella distribuzione dei servizi.
Il secondo grande evento organizzato da Mediapoint & Exhibitions in questo 2024 – dopo il successo del GIC, le Giornate Italiane del Calcestruzzo, nell’aprile scorso – guarda ancora all’opportunità di fare sistema, nell’ottica di creare un network produttivo solido e importante su un terreno di incontro e scambio sinergico tra produttori e operatori del mondo industriale dell’Oil, Gas & Water (un mondo che coinvolge sempre di più anche la filiera d’avanguardia dell’idrogeno).
Direzione No Dig
La terza edizione del PGE offrirà un’ampia panoramica sulle tecnologie trenchless (senza scavo), un insieme di metodologie applicative nell’implementazione delle reti distributive definito come “no dig” – che ha rivoluzionato l’installazione e la riparazione delle infrastrutture sotterranee, sostituendo le pratiche tradizionali di escavazione con tecniche non invasive – come la perforazione direzionale orizzontale (HDD), il microtunneling e il Cured In Place Pipe (CIPP) – in grado di minimizzare la disruptività della superficie e le necessità di spazio, traducendosi in numerosi vantaggi per le aziende di servizi pubblici dell’acqua, del gas, dell’elettricità e delle telecomunicazioni. Riconoscendo l’importanza di questa tecnologia, il PGE 2024 dedicherà un’apposita area tematica al settore no dig, con la disamina degli ultimi sviluppi della tecnologia senza scavo, in collaborazione con l’associazione IATT (Italian Association for Trenchless Technology) – che organizzerà anche l’importante convegno “Soluzioni No Dig per le reti multigas. Posa e risanamento trenchless delle condotte di metano, biometano e idrogeno” (in programma giovedì 30 maggio, dalle ore 9,30 in Sala B).
Il futuro che ci aspetta
L’Italia, come naviga sulle rotte del gas? Ricordiamo una considerazione recente del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin in merito al corridoio strategico del TAP (Trans Adriatic Pipeline). “Il Corridoio meridionale del gas assume una valenza straordinaria, sul doppio binario della sicurezza degli approvvigionamenti e della stessa transizione energetica – ha sottolineato Fratin – Dalla sua entrata in funzione, alla fine 2020, ad oggi l’Italia ha importato, con il TAP, 26 miliardi di metri cubi di gas. Nel 2023, con 10 miliardi di metri cubi, il Trans Adriatic Pipeline ha costituito per noi la seconda rotta di approvvigionamento, contribuendo a compensare l’abbandono del gas russo e a evitare la volatilità dei prezzi”. Per potenziare il TAP, ricordiamo che Italia, Grecia e Albania hanno definito un processo di incremento della capacità del gasdotto che, a partire dal 2026, crescerà di 1,2 miliardi di metri cubi, arrivando a 11,2 miliardi all’anno (con l’obiettivo di una capacità massima di 20 miliardi di metri cubi). “Per permettere di convogliare i maggiori flussi di approvvigionamento di gas verso l’Italia e l’Europa, siamo impegnati nel rafforzamento della cosiddetta Linea Adriatica – ha confermato il ministro – Si tratta di numeri e interventi che rientrano nella più ampia strategia che il governo sta conducendo per fare dell’Italia un hub di energia e di sicurezza energetica sull’asse sud-nord, e anche su quello da est a ovest”.
Impegno, coerenza ed energia
L’opportunità, per l’Unione europea, di rafforzare il proprio ruolo nell’ambito del progetto TANAP (Trans Anatolia Natural Gas Pipeline) come via alternativa per la fornitura di gas naturale proveniente dall’Azerbaigian verso l’Europa, trova ancora nodi di resistenza in Italia, centro di contrasti politici interni che adombrano il rischio di perdere l’occasione per costituirsi come hub europeo del gas (a tutto vantaggio, ad esempio, della vicina Croazia). Eppure il nostro Paese è riuscito comunque a rendersi sempre più indipendente dalla Russia, dopo l’interruzione delle fornitura conseguenti alla guerra in Ucraina, grazie alla struttura di rigassificazione di Piombino. Aumentando le forniture di gas dall’Algeria e portando a pieno regime il Tap, la strategia di Snam ha compiuto importanti passi in avanti per assicurare l’indipendenza nazionale dal gas russo (nel 2023 l’Italia era già scesa sotto al 5%), con un ampliamento delle infrastrutture ricettive del gas naturale liquido. L’estate scorsa è stato avviato proprio il nuovo impianto di Piombino mentre a inizio 2025 entrerà in funzione la nave rigassificatrice di Ravenna. I lavori a terra sono al 70%, al 30% per la parte offshore (in accelerazione, sempre secondo Snam, durante la prossima estate) e, in arrivo in questi giorni, i due natanti per l’installazione della piattaforma e la posa degli otto chilometri di condotta per il collegamento con le infrastrutture a terra. La prospettiva è quella di trasformare Ravenna nell’approdo ideale per il gas in arrivo da Cipro, Israele ed Egitto”. In Liguria si sta ancora discutendo sulla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per l’insediamento della nave rigassificatrice Golar Tundra al largo di Vado Ligure, entro il 2026. Le cose, anche nel nostro Paese delle polemiche, stanno cambiando? La marcia di Snam continua e senz’altro il rispetto degli impegni presi – in accordo con la tabella di marcia stabilita dal governo – è una buona notizia che dà energia nuova all’Italia che produce e lavora.
Cybsec Expo, la sicurezza informatica e il rischio industriale
In abbinamento con la terza edizione del PGE, a Piacenza Expo è all’esordio la prima edizione del Cybsec Expo, appuntamento interamente dedicato alla sicurezza informatica, alla protezione dei dati e al presidio tecnologico delle infrastrutture critiche. Il punto di partenza cincettuale, per questa prima edizione di Cybsec Expo – vera e propria novità nel panorama fieristico nazionale – è il quadro di estrema preoccupazione scaturito dal rapporto annuale redatto dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN). Secondo la relazione, lo scorso anno il CSIRT (Computer security response team Italia)dell’Agenzia “ha trattato 1.411 eventi, quasi quattro al giorno, uno ogni sei ore, ma soprattutto il 29% in più rispetto ai 1.094 dell’anno precedente; 303 quelli classificati come ‘incidenti con impatto confermato’, il 140,5% in più e 3.302 i soggetti target, il 187,1% in più”. Quello descritto dall’ACN è uno scenario allarmante, “dove emerge un sensibile aumento delle segnalazioni indirizzate all’Agenzia (349 a fronte delle 81 dell’anno precedente, +330,9%), mentre sono cresciute anche le richieste di informazioni (+10,8%). Monitorati 3.624 asset a rischio (+374,3%), 56 attori ransomware e 265 hacktivisti: 584 i tentativi di phishing segnalati alle vittime”.