Nel grande cantiere per la realizzazione del nuovo collettore mediano di Torino, un’opera i cui lavori sono stati avviati nella primavera del 2022, in ritardo rispetto alla data originaria, fissata per il 2020, ma posticipata come tante altre opere importanti a causa della pandemia di Covid-19, c’è un grande protagonista della prefabbricazione italiana.
Spi (Società prefabbricati per infrastrutture) realizzerà i conci che andranno a rivestire la galleria idraulica sotterranea nella zona sud ovest della città metropolitana capoluogo del Piemonte, già denominata dai torinesi “idropolitana“. Il grande progetto, commissionato da Smat (Società Metropolitana Acque Torino) e realizzato dal Consorzio Comelto S.c.a.r.l. si configura come una misura di fondamentale importanza dal punto di vista ambientale e idrologico, in quanto, grazie al nuovo collettore, si potranno smaltire le acque miste e di prima pioggia che, attualmente, vengono riversate nel fiume Po, unite agli scarichi di pulizia degli androni e dei marciapiedi.
La produzione dei conci ad opera della cremonese Spi (azienda che sarà presente al GIC 2024 con uno spazio espositivo all’interno del padiglione 1, A-13) comincerà nel marzo 2024. Per la commessa, del valore di 11 milioni di euro, la società che ha sede a Cremona e stabilimenti in provincia di Alessandria, produrrà 7.764 anelli per un totale di 32mila metri cubi di calcestruzzo impiegati. La produzione avverrà presso lo stabilimento della società a Castelletto Monferrato, in provincia di Alessandria. Per l’occasione, la ditta guidata dall’Amministratore delegato Massimo Pupa e dal Direttore generale Marco Bergogni, prevede di allargare il proprio organico, assumendo figure amministrative e tecniche.
“Qualche mese fa abbiamo annunciato la produzione di conci per lo scolmatore di Genova – è il commento di Marco Bergogni, Direttore generale di Spi – Ora portiamo i nostri prefabbricati anche a Torino per un’altra opera strategica dal punto di vista idraulico. Siamo orgogliosi di questo risultato che per noi rappresenta anche una nuova sfida da interpretare con un’attenzione particolare alla sostenibilità, continuando a promuovere l’utilizzo di calcestruzzo sostenibile e la produzione di conci vicino ai cantieri per ridurre al massimo la produzione di CO2”.
La galleria del nuovo collettore fognario, scavata con TBM (Tunnel Boring Machine), avrà un diametro interno di 3,20 metri e correrà per 14,4 km sotto Torino, a una profondità di 20 metri per non interferire con i sottoservizi.