La cerimonia di apertura del cantiere per il tunnel di base della TAV Torino-Lione, svoltasi ieri, il 18 dicembre a Chiomonte, in Val Susa, ha segnato un importante traguardo nell’ambito dell’ambizioso progetto infrastrutturale. Questo evento ha evidenziato la complessità tecnica e le sfide legate all’ambiente e alla sostenibilità che circondano questa iniziativa.
La presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha sottolineato l’importanza di affrontare con competenza le difficoltà connesse ai cantieri, soprattutto nel garantire standard elevati di qualità e sostenibilità. Salvini ha riconosciuto le preoccupazioni delle comunità locali riguardo alle implicazioni territoriali dell’opera e ha sottolineato l’impegno nel trovare soluzioni tramite accordi di programma e compensazioni finanziarie.
Questo progetto riveste un’importanza significativa poiché, dopo 33 anni, finalmente si passa dalla fase di progettazione a quella concreta con l’avvio degli scavi del tunnel di base in Italia. Il tratto italiano del tunnel, con un costo previsto di circa 3 miliardi di euro, sarà gestito dal consorzio UXT, comprendente imprese come Itinera, Ghella e Spie. Questo consorzio sarà responsabile dello scavo di 12,5 chilometri di galleria utilizzando due frese in parallelo, un’operazione che comporterà un costo netto di 1,1 miliardi di euro solo per lo scavo stesso.
L’opera prevede l’utilizzo di circa 50 chilometri di nuove gallerie e coinvolgerà fino a 700 lavoratori durante il picco dei lavori. Questo darà vita a un indotto diretto di 1,4 miliardi di euro e a un indotto indiretto di 1,5 miliardi, generando circa 26.000 giornate di lavoro. Il traguardo è il 2032, anno in cui è previsto che sia terminata la tratta internazionale e anno in cui transiteranno i primi treni.
Venerdì 7 luglio era stata consegnata nella fabbrica di Schwanau della Herrenknecht in Germania, la prima delle sette TBM che completeranno lo scavo delle due gallerie del tunnel di base, di cui due lavoreranno sul tratto italiano. 8.100 kilowatt di potenza, 2.300 tonnellate di peso e una testa con 61 cutters rotanti, ovvero i “denti” che frantumando la roccia consentono il progressivo avanzamento nella montagna. Inoltre, subito dopo il passaggio della testa, la fresa riveste la roccia viva della galleria posando gli anelli: otto segmenti (conci) in cemento armato che garantiscono la massima stabilità del tunnel dove viaggeranno i treni tra Francia e Italia. Una vera e propria “fabbrica viaggiante” che comprende dieci rimorchi che trasportano la roccia estratta in superficie su un nastro trasportatore.
Nonostante il fervore positivo per l’avvio dei lavori, il progetto TAV non è privo di contestazioni. La voce del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, è chiara nel sottolineare l’irreversibilità dell’opera, mentre il vicepremier Salvini si è impegnato a garantire ulteriori fondi per le compensazioni territoriali, sebbene senza specificare cifre precise.
La Torino-Lione, un progetto che si estende su 270 chilometri, di cui il 70% in Francia e il 30% in Italia, svolge un ruolo centrale nel Corridoio Mediterraneo, parte integrante della rete di trasporto europea. La sezione transfrontaliera, gestita da TELT, unisce due stazioni internazionali a Saint-Jean-de-Maurienne e Susa/Bussoleno, collegando le linee esistenti attraverso il tunnel di base del Moncenisio, una galleria senza precedenti lunga 57,5 chilometri.
Il progetto si impegna a trasformare la vecchia linea di montagna in una ferrovia di pianura, consentendo maggiore competitività al trasporto su rotaia e riducendo significativamente l’impatto ambientale. Si prevede di eliminare oltre 1 milione di camion all’anno dalle strade e di diminuire le emissioni di CO2 di 1 milione di tonnellate annue.
Per il trasporto merci, il progetto offre maggiori possibilità di interscambio e una maggiore portata dei treni fino a 1.500 tonnellate. Inoltre, si prevede che la nuova infrastruttura acceleri il trasporto passeggeri, riducendo significativamente i tempi di percorrenza tra diverse città europee.