giovedì, Novembre 21, 2024

Vermeer D24, forza compatta per i sottoservizi urbani

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In Italia, il settore della perforazione orizzontale direzionale (HDD) – nota anche con il nome di trivellazione orizzontale controllata o guidata – ha mostrato una crescita costante, grazie ai vantaggi che questa tecnologia offre in ambito di infrastrutture sotterranee. La HDD consente di installare condotte e cavi senza dover effettuare scavi a cielo aperto, evitando interruzioni al traffico e riducendo l’impatto ambientale e sociale. Viene utilizzata in numerosi contesti, tra cui posa di tubazioni per acqua, gas, telecomunicazioni e fibra ottica, specialmente in zone difficili come sotto-attraversamenti di corsi d’acqua, strade e centri urbani storici.

In uno scenario sempre piĂ¹ competitivo, in cui l’efficienza operativa è considerata come uno standard piĂ¹ che come un plus, è necessario che vengano impiegate tecnologie sempre piĂ¹ performanti e attente alle esigenze delle amministrazioni locali e dei contractors, che hanno l’obiettivo di chiudere i progetti in tempi strettissimi. Ecco che entra in gioco un grande protagonista come Vermeer, che introduce la nuova perforatrice D24, con cui amplia la sua offerta di macchine per perforazione orizzontale direzionale, progettata per rispondere alle specifiche esigenze delle installazioni di sottoservizi in ambienti urbani.

Presentata come sostituta del modello D23x30 S3, la nuova perforatrice si colloca nella classe delle 24.000 lb (110 kN) ed è dotata di un motore Cat 3.6L Tier 4F/Stage V da 74,6 kW. La D24 si distingue per un design compatto, una gestione acustica ottimizzata e funzionalità avanzate che promettono di migliorare produttività ed efficienza operativa.

Prestazioni e contesto operativo

La D24 è pensata per affrontare le sfide delle infrastrutture sotterranee nei contesti urbani, dove lo spazio è limitato e i progetti richiedono precisione e tempi stretti. Con una spinta e trazione massime di 110 kN e una coppia di rotazione di 4.176 Nm, si posiziona come una macchina di media potenza, adatta a un’ampia gamma di applicazioni come posa di fibra ottica, condotte idriche e cavi elettrici. La pompa fanghi integrata, con una capacità di 170 L/min, consente di lavorare su terreni variabili, una caratteristica essenziale per cantieri urbani spesso imprevedibili.

Uno degli elementi distintivi della D24 è il suo livello di rumorositĂ . Con una potenza sonora di 100 dB(A) e un livello di 88 dB(A) percepito all’orecchio dell’operatore, la macchina risponde alle esigenze di contesti sensibili come centri abitati e quartieri residenziali. Ridurre il rumore non è solo una questione di normative, ma migliora anche la comunicazione sul cantiere e il comfort degli operatori, contribuendo a un ambiente di lavoro piĂ¹ efficiente.

Automazione e tecnologie integrate

Un’importante novità introdotta con la D24 è il sistema di cambio asta automatizzato. Questa tecnologia, progettata per ridurre i tempi di fermo e semplificare le operazioni, esegue automaticamente fino a 19 passaggi necessari per il cambio asta, migliorando l’efficienza e riducendo l’usura di componenti come sub saver e aste di perforazione.

Accanto a questa automazione, la D24 offre un sistema di diagnostica avanzato accessibile tramite touchscreen. Questa funzionalitĂ  consente di individuare anomalie nel funzionamento della macchina e guida gli operatori nella risoluzione dei problemi, riducendo il tempo necessario per interventi tecnici. Se un sensore rileva un problema, ad esempio nel sistema idraulico, i dati diagnostici possono essere condivisi con i tecnici del rivenditore, facilitando interventi mirati e piĂ¹ rapidi.

Design e durata

La D24 si distingue anche per l’attenzione alla durabilità e alla facilità di manutenzione. La macchina utilizza componenti idraulici di alta qualità, spesso impiegati in attrezzature per pipeline di dimensioni maggiori. Questo approccio mira a garantire prestazioni costanti anche in condizioni di utilizzo intensivo, riducendo al contempo i costi legati a guasti e sostituzioni.

Un ulteriore elemento di interesse è il design compatto della D24, che consente di operare in spazi ristretti senza sacrificare la potenza necessaria per affrontare terreni variabili. Gli operatori possono scegliere tra due configurazioni di aste Firestick, da 122 o 146 metri, in base alle necessità del cantiere. Inoltre, il sistema di morse laterali scorrevoli, ridisegnato per semplificare le operazioni di pulizia e manutenzione, offre una forza di serraggio superiore rispetto alle versioni precedenti.

Anche i picchetti di ancoraggio della macchina sono stati migliorati: dotati di denti a squalo a gradini, raggiungono una velocitĂ  di rotazione di 60 giri/min, quasi il triplo rispetto ai modelli precedenti. Questo aggiornamento si traduce in una maggiore efficienza, specialmente su terreni piĂ¹ coriacei, riducendo i tempi necessari per avviare la perforazione.

ProduttivitĂ  sul campo

La produttivitĂ  è uno degli aspetti su cui Vermeer ha puntato maggiormente con la D24. La macchina è in grado di operare a una velocitĂ  di rotazione di 198 giri/min e una velocitĂ  di traslazione del carrello di 55 m/min, valori che permettono di completare piĂ¹ metri di condotta al giorno rispetto a modelli simili. Inoltre, la velocitĂ  di spostamento di 5,3 km/h garantisce trasferimenti rapidi tra aree di lavoro, ottimizzando i tempi complessivi del cantiere.

La scelta di Vermeer di semplificare la numerazione dei suoi modelli, evidenziando la capacità di spinta nel nome, riflette un’attenzione alla chiarezza per i clienti. Questo nuovo approccio commerciale potrebbe facilitare le decisioni di acquisto, specialmente in un mercato dove la rapidità di valutazione è fondamentale per i contractor.

La tecnologia HDD in Italia

Nonostante la crescente adozione, sposata peraltro largamente anche dalle aziende municipalizzate e dalle amministrazioni regionali – l’implementazione della tecnologia HDD in Italia deve affrontare alcune criticitĂ , principalmente legate alla varietĂ  del sottosuolo. Il terreno italiano è molto eterogeneo: si passa da substrati rocciosi a terreni sabbiosi, ghiaiosi o argillosi, ognuno con sfide specifiche. Per esempio, terreni non coesivi come ghiaie sciolte o sabbie possono richiedere un’attenzione particolare per evitare franamenti o difficoltĂ  nella stabilizzazione del foro di perforazione. Anche la presenza di sottoservizi esistenti in ambienti urbani richiede mappature dettagliate e tecniche di localizzazione precise per evitare danni alle infrastrutture esistenti.

La perforazione guidata HDD in Italia è supportata da normative UNI e da linee guida IATT, che, insieme, forniscono standard di sicurezza e specifiche tecniche per l’uso di sistemi come georadar ed elettromagnetometri per la mappatura dei sottoservizi. Tali tecnologie di localizzazione consentono di ottenere una visione preliminare dello stato del sottosuolo e di pianificare i lavori con maggiore precisione.

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