In una nota diramata oggi, l’AIF (Associazione Imprese Fondazioni) “esprime forte perplessità per l’affermazione rilasciata dal direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Bruno Giordano in occasione di un’intervista rilasciata al TG3 del 19 dicembre scorso sul presunto rapporto di irregolarità delle imprese edili, asserendo che ben nove imprese edili su 10 non sono regolari”. Il comunicato prosegue, dichiarando che “l’AIF, associazione di categoria delle imprese edili specializzate (cat. super specialistica OS21 – fondazioni- consolidamenti), impegnate sovente in subappalto, con un investimento quotidiano in attrezzature, sicurezza e personale specializzato assunto stabilmente in azienda “non possono condividere la generalizzazione espressa dal direttore del INL che non fa altro che demonizzare un settore, quello edile, che ha bisogno di controlli, ma anche di regole serie sulla qualificazione delle imprese, sul contratto di subappalto”. Le parole dell’associazione sono affidate, nel comunicato, allo stesso presidente dell’AIF, Gabriele Graziani.
“Affermare che l’Edilizia si presta a utilizzare e abusare del contratto di subappalto, ci appare un semplice slogan del momento – continua Graziani, nella nota – Piuttosto, AIF evidenzia da troppo tempo che il contratto di subappalto necessita di una regolamentazione di natura pubblicistica, perché fino a quando il contratto di subappalto sarà svincolato dall’appalto principale, le condizioni capestro si moltiplicheranno, a scapito anche della sicurezza sul lavoro. Per migliorare la sicurezza nei cantieri edili, non sono solo necessari i controlli degli ispettori, ma è bene che le Istituzioni siano premianti verso tutte quelle imprese edili che investono quotidianamente in formazione e sicurezza dei lavoratori, in attrezzature e competenze”. Il Presidente Graziani conclude il suo intervento, sottolineando che “serve oggi, ancora più di ieri, credere nella qualificazione delle imprese edili, vero motore per il rilancio di questo Paese.”