Geofluid 2023 vuol dire anche esperienze rivelate dal campo di applicazione. Nell’ambito delle tecnologie trenchless – senza scavo – la loro adozione, secondo una puntuale chiave tecnologica, è riuscita a limitare l’impatto con le componenti paesaggistiche del territorio tarantino. L’autore dell’intervento irreprensibile è un’azienda specializzata come Rotech, che ha impiegato diverse tecniche di intervento per rinnovare due linee di approvvigionamento strategiche per l’Autorità Idrica Pugliese
Nel rinnovamento conservativo delle due condotte idriche di Taranto, della lunghezza di circa 5,2 km ciascuna, è risultato davvero fondamentale l’impiego delle tecnologie No Dig per limitare l’impatto con le componenti paesaggistiche, inserite in un territorio costiero dall’aspetto archeologico non trascurabile. La prima grande opera finanziata dal PNRR nel territorio tarantino è stata affidata, come dicevamo, a Rotech, società unipersonale parte del gruppo tedesco Diringer & Scheidel Rosanierung Gmbh & Co. KG, con sede a Campo di Trens, in provincia di Bolzano.
Per l’intervento sulle due condotte tarantine ha messo in campo due metodologie di intervento complementari. La prima prevede un intervento di close fit lining, tipologia di lavorazione che consiste nell’inserimento, all’interno di ciascuna condotta da rinnovare, di un tubo in polietilene strutturale, temporaneamente deformato; successivamente all’inserimento, il tubo riacquisisce la forma e dimensione iniziali in modo da aderire (close-fit) alla parete interna della tubazione esistente. La seconda metodologia prevede, invece, che al posto della tubazione venga inserita una guaina impregnata di resina che aderisce alle pareti della vecchia condotta risanandola senza doverla estrarre dal terreno. All’inizio la guaina è morbida, flessibile, mentre in seguito le luci di lampade ad ultravioletti contribuiscono ad essiccarla fino a raggiungere la solidità necessaria. Questa tecnologia comporta una riduzione decisiva dei costi e può limitare l’intervento anche ad una sola settimana, nel corso della quale si eliminano le crepe con specifiche malte applicate direttamente dal personale – se la grandezza della tubatura lo permette – oppure da robot.
(Per saperne di più, leggete l’ultimo numero di Perforare)