La Regione Sicilia si trova in una fase particolarmente delicata ormai da troppo tempo dal punto di vista idrico. Per far fronte alla grave crisi di acqua potabile che sta affliggendo l’area di pertinenza del comune di Nicosia, in provincia di Enna, il sindaco Luigi Bonelli – che ricopre anche il ruolo di prima autorità cittadina di Protezione civile – ha adottato un’ordinanza urgente per avviare i lavori di trivellazione di due nuovi pozzi, denominati “Pozzo San Martino 1” e “Pozzo San Martino 2”. In via preliminare, sono state effettuate ispezioni in situ e sondaggi ad opera, questi ultimi, del geologo Giuseppe Lo Furno, il quale ha individuato le zone favorevoli per la perforazione nell’area di Rocca Campanito, a sud-est del centro abitato.
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Secondo le stime, i due pozzi dovrebbero raggiungere una profondità di circa 100 metri, intercettando così gli strati produttivi di acqua potabile. La misura emergenziale si è resa necessaria in virtù della progressiva ed allarmante riduzione delle risorse idriche provenienti dalla Diga Ancipa, che fornisce l’80% dell’approvvigionamento idrico del comune di Nicosia. Le scarse precipitazioni registrate negli ultimi mesi hanno fatto sì che la diga diminuisse notevolmente la propria portata, ragion per la quale si è dovuta prendere la sofferta decisione di effettuare turnazioni di erogazione di acqua sempre più frequenti, mettendo in ginocchio la popolazione del centro urbano e delle campagne con interruzioni sino a 7 giorni.
Le operazioni di trivellazione sono iniziate la scorsa settimana e proseguono senza sosta, in modo da immettere in rete l’acqua il prima possibile.
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