“Evitare ogni spostamento” e “ogni forma di assembramento”, anche all’aperto. Con queste due norme l’Italia, da oggi, 10 marzo, fino al 3 aprile 2020, diventa “zona protetta”: “Stare a casa” per tutti i cittadini sul territorio nazionale è imperativo. Per l’emergenza Coronavirus, il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo dpcm che estende a tutto il territorio italiano le forti limitazioni che l’8 marzo scorso erano state introdotte solo per la Lombardia e le 14 province del Nord Italia. Si fermano così ovunque manifestazioni pubbliche ed eventi come cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e nel week-end anche i centri commerciali. Garantita l’apertura di negozi di alimentari, supermercati e farmacie. Bar e ristoranti possono aprire solo dalle 6 alle 18.
Per le attività produttive le novità sono le seguenti. I cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute”. Non si ferma, come già avevamo sottolineato ieri, la circolazione delle merci e il trasporto pubblico. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all’arresto. Nel dpcm si “raccomanda” ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. L’applicazione di modalità lavorative agili (come lo smartworking) può essere realizzata anche in assenza di accordi aziendali.