domenica, Ottobre 6, 2024

Georadar e perforazioni all’avanguardia per bonificare il Brusigliano

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Georadar, sondaggi e campionamenti di suolo sia in superficie che in profondità e nella falda acquifera, l’uso di piezometri ed escavatori, il controllo dei pozzi, le analisi chimiche. Buona parte del repertorio delle moderne indagini geofisiche è racchiuso nel piano di caratterizzazione approvato dalla Conferenza dei servizi indetta dal Comune di Pistoia e che sarà effettuato a partire da fine agosto nell’area del torrente Brusigliano.

Lo scopo è verificare – nella zona di una maxi discarica abusiva – la presenza di sostanze inquinanti e delle loro fonti, in modo da poter procedere alla bonifica. Quest’ultima, da terminare o quasi entro il 2026, sarà propedeutica alla realizzazione in loco dell’attesa cassa d’espansione dell’Ombrone, già finanziata per 1,3 milioni dal PNRR.

Dal cronoprogramma stilato dalla ditta che ha progettato il piano, incaricata per l’esecuzione – la start up Materia 3 con sede a Scandicci – le indagini ambientali cominceranno il 28 agosto e termineranno il 22 dicembre, giorno fissato per il report dei risultati. Prima di procedere, è necessario che l’area da 32.000 metri quadri registrata all’anagrafe regionale dei siti inquinati come “sito orfano PT-042” sia liberata dai cumuli di rifiuti di ogni genere.

“Per capire come orientare le indagini abbiamo effettuato uno studio preliminare con un sopralluogo e con l’ausilio di un drone – spiega Marcello Ghinassi, socio di Materia 3, che in tutto impiega per questo progetto una quindicina di persone – Dopodiché abbiamo strutturato il piano: una volta usato il georadar per assicurarci di non danneggiare eventuali sottoservizi (tubature ecc, nda) faremo 18 saggi o sondaggi verticali che sono perforazioni del terreno volte a campionare suolo e acqua di falda. Cinque di queste verticali saranno attrezzate a piezometro, una sorta di piccolo pozzo che permette di campionare terreno e falda. Sui campionamenti svolgeremo le analisi chimiche, grazie alle quali scopriremo se suolo e acqua risultano conformi alle soglie di contaminazione oppure no. Abbiamo deciso di procedere in due periodi diversi (estate e autunno) per monitorare l’eventuale mutamento delle caratteristiche. Il piano sarà la nostra guida, salvo variazioni in corso d’opera dettate anche dal contraddittorio con Arpat”.

(la notizia è tratta da un articolo di Lorenzo Carducci su “Il Tirreno“)

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