La personalità di impresa è quella di una realtà qualificata e certificata nella realizzazione di opere strutturali speciali. La Trivel Sud di Barletta Giuseppe – questa è la ragione sociale completa dell’azienda di Vibonati, in provincia di Salerno, protagonista di questa case history – è attiva dai primi anni Ottanta ed è specializzata nell’esecuzione di pali trivellati (a secco, in roccia, bentonite o polimero), pali secanti, pali FDP, pali incamiciati, pali CFA, pali deep mixing, Jet-Grouting, pali costipati, micropali, tiranti, diaframmi e pozzi. Attualmente l’impresa è impegnata in numerose commesse pubbliche nazionali riguardanti le opere di consolidamento in ambito autostradale, stradale e ferroviario e in particolare, per le lavorazioni con pali trivellati, si è affidata con successo e soddisfazione all’operatività impeccabile di una perforatrice Bauer BG26, ultima arrivata in un parco macchine che comprende già diversi esemplari del costruttore tedesco.
“La prima esperienza comune con Bauer Macchine Italia l’abbiamo avuta con il noleggio di una BG28 – ricorda Giuliano Barletta, responsabile e operatore di Trivel Sud – In seguito, abbiamo acquistato una BG24 usata e infine abbiamo fatto il salto di qualità con l’acquisto di una BG33. Molto soddisfatti delle prestazioni delle macchine, alcuni mesi fa abbiamo introdotto in flotta la BG26 e a breve completeremo la nostra gamma con una BG20, che ci dovrebbe venir consegnata tra novembre e dicembre. Nel complesso con Bauer Macchine Italia abbiamo un rapporto decisamente positivo e molto collaborativo, il che dipende non solo dalla qualità delle macchine che ci vengono proposte, ma anche dal valore delle persone. In particolare, apprezziamo molto il comparto dedicato alla manutenzione, sempre pronto a supportarci telefonicamente o direttamente in cantiere”.
Promossa sul campo
La nuova BG26 di Trivel Sud è costantemente in cantiere e, anche in virtù della sua facile trasportabilità, è stata protagonista di innumerevoli cantieri nel Nord del Paese, soprattutto tra la Lombardia e il Veneto. “Nell’ultimo periodo, abbiamo utilizzato la BG26 per i lavori di ampliamento dello svincolo autostradale di Dalmine, lungo l’autostrada A4 – conferma Barletta – In precedenza, l’abbiamo impiegata con successo anche a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, per lavori legati all’alta velocità ferroviaria. A Dalmine abbiamo eseguito pali trivellati incamiciati da 1.200 mm di diametro per una profondità di 26 m. E avendo utilizzato personalmente la BG26 posso affermare che si tratta di una macchina dalle alte prestazioni e molto stabile. Inoltre è una perforatrice intuitiva nell’uso e dall’ottima visibilità, il che in cantiere non guasta mai. Pur lavorando a ritmo sostenuto, il consumo di gasolio è molto ridotto e questo è un elemento che va sempre tenuto in considerazione. È una macchina interessante, che offre una conduzione operativa ottimale. Poi le operazioni di smontaggio e di montaggio risultano agevoli, in virtù della sua praticità ed intuitività la BG26 facilita il trasporto, l’assemblaggio e l’avviamento in cantiere. E se parliamo di prestazioni non ci sono proprio problemi. Come tutte le Bauer, la BG26 è una macchina generosa: ha tanta forza, tanta coppia ed è anche molto veloce. Usandola frequentemente posso dire che mi ha conquistato anche per la comodità della cabina, che è davvero molto confortevole”.
Valore tecnico
“La BG26 è una perforatrice della nostra Value Line, che è la serie dedicata al palo trivellato, quindi è deputata alla realizzazione di pali trivellati in bentonite, a secco, con tubi di rivestimento, con mossa giracolonna – specifica Andrea Ruggero, direttore commerciale di Bauer Macchine Italia – Si tratta di una macchina ottimizzata per fare una sola metodologia di lavoro e questa estrema specializzazione porta tre principali vantaggi. Il primo è un evidente vantaggio economico in acquisto rispetto alla controparte della Premium Line, che è invece pensata per le più disparate tecnologie. Inoltre essendo dedicata e ottimizzata per il palo trivellato è più performante, in questa specifica tipologia di lavoro, rispetto alla pari taglia Premium. Infine tutte le sue caratteristiche tecniche sono razionalizzate al massimo livello in termini di motore, di coppie e anche sotto il profilo idraulico. E questo approccio comporta un beneficio significativo per la tutela dell’ambiente ma anche delle finanze: nell’ultimo cantiere la BG26 ha registrato un consumo medio di 12,28 l/h, un dato quasi incredibile. Per queste sue peculiarità risulta, quindi, molto appetibile per il mercato italiano in cui il palo trivellato riveste una notevole importanza anche nei cantieri di maggiori dimensioni”.
La BG26, con un peso operativo di circa 85 t, monta un motore Caterpillar C9.3 da 261 kW, una rotary 260S a doppia marcia meccanica con coppia massima di 264 kNm e presenta il cinematismo dell’antenna a V. In fase di trasporto la macchina si smonta completamente e, in modo molto rapido, può quindi viaggiare con semplici permessi permanenti. “Nonostante la struttura compatta, stiamo comunque parlando di una macchina da 85 t – sottolinea Ruggero – La BG26 è molto versatile, nel senso che si monta o si smonta in una sola giornata e, in virtù della facilità di trasporto, è subito pronta per il successivo cantiere. Degna di nota è la presenza del cilindro di tiro-spinta in luogo dell’argano, una peculiarità per questa perforatrice. Si tratta di una soluzione che viene spesso utilizzata, come sistema economico, anche da altri costruttori: in questi casi la macchina ha un costo inferiore proprio perché presenta un cilindro che non ha le stesse prestazioni dell’argano, e va quindi a equipaggiare una perforatrice più basica e meno prestazionale. Bauer invece fa esattamente l’opposto, cioè quando usa il cilindro, quest’ultimo è progettato per essere prestazionalmente equivalente o, come in questo caso, superiore all’argano che avrebbe una macchina di questa taglia. Infatti la nostra BG26 ha un tiro effettivo di 27 t, mentre con l’argano sarebbe di circa 24 t. Di conseguenza risulta una macchina ideale anche quando c’è la necessità di rivestire, il che prevede l’estrazione del tubo di rivestimento. Il tutto grazie a un extra tiro dovuto al cilindro maggiorato, che permette di estrarre più facilmente le camicie”.
Ovviamente la BG26 è equipaggiata con tutti i sistemi di bordo tipici di Bauer, largo quindi alla comunicazione remota, al sistema di lettura dei parametri di visualizzazione dello scavo, ai sistemi di assistenza. In caso di tubi di rivestimento particolarmente importanti dal punto di vista della coppia e del tiro-spinta, la BG26 può essere allestita anche con morsa giracolonna. A livello di prestazioni può raggiungere diametri da 2.200 mm e profondità fino a 60 m, oppure anche a 77 m in una configurazione particolare con asta a cinque elementi.
L’impianto MAT
Benché non utilizzato a Dalmine, dove Trivel Sud ha lavorato con i polimeri, la società campana possiede anche un impianto di dissabbiamento MAT BE170-60 L che spesso lavora in tandem con la BG26 Bauer. Si tratta dell’impianto più compatto prodotto da MAT, dedicato espressamente per il palio in bentonite e il diaframma con benna e che ha una capacità di trattamento di 170 m3/h. “Il BE170-60 L è un impianto dal telaio in ferro galvanizzato, non semplicemente verniciato, e con le vasche zincate – aggiunge ancora Ruggero – Dovendo trattare fanghi da scavo, talvolta contaminati anche dal cemento, queste speciali lavorazioni superficiali vanno a preservare la longevità dell’impianto e lo mantengono più pulito, impedendo allo sporco di attaccarsi alla struttura. Inoltre il vaglio ha un’elevatissima forza di ben 7 G per la separazione dell’acqua dal solido. Quindi, a parità di taglia, il BE170-60 L separa molto più solido e porta di fatto prestazioni superiori rispetto agli altri prodotti in commercio. Decisamente compatto, 3,3 m di lunghezza per 1 m di larghezza e 2,2 m di altezza, ha un peso di 2.350 kg e prevede un’installazione elettrica di 17,3 kW, perfetta per coprire le esigenze della pompa e del vibratore. Il piccolo impianto MAT presenta una doppia sezione sul vaglio: una grossolana da 5 mm, che permette di avere una prima sgrossatura e di preservare l’operatività della pompa e del ciclone di separazione successivo; e un vaglio di dewatering, che opera la vera e propria separazione con lo scarico del solido sotto forma di terra umida e del liquido ripulito. Questo sistema a elevata efficienza di vibrazione con un’area vagliante di soli 0,6 m2 è in grado di gestire una portata di 170 m3/h. Inoltre il BE170-60 L è un impianto praticamente indistruttibile, che necessita di manutenzione e ricambistica estremamente limitate.
“Per i prossimi anni penso che saremo sempre più proiettati verso questa tipologia di macchine – dichiara definitivamente Barletta – Le Bauer, infatti, necessitano di interventi di manutenzione limitati. Si tratta di macchine più studiate, realizzate con tutti i crismi, molto robuste a livello strutturale. Sono anche più precise e prevedono tanti accorgimenti pratici che vengono in aiuto durante il lavoro, tanti dettagli che semplificano la vita in cantiere. Giusto per fare un esempio, l’ingrassatore della BG26 è tarabile in relazione all’utilizzo e ai diametri che si stanno realizzando o se si sta utilizzando la macchina per altri servizi. E questa taratura si esegue in modo molto semplice e veloce. Tutti questi accorgimenti velocizzano il lavoro, permettendo di tagliare i tempi morti”.