Due perforatrici, una Casagrande C6 e una Atlas Copco Mustang, stanno lavorando presso il porto di Taranto, coadiuvate da altrettanti datalogger JET SDP / IB di DAT instruments.
Un cantiere in Italia
Finalmente parliamo di un cantiere italiano. Un buon segnale per un mercato che, forse, sta finalmente uscendo dalla crisi. “Il mercato Italiano”, commenta Amedeo Valoroso, fondatore e titolare di DAT instruments, “è stato depresso per alcuni anni. DAT instruments commercializza i propri prodotti dove si investe in grandi opere pubbliche e, sfortunatamente per il nostro paese, in Italia gli investimenti sono rimasti bloccati per anni.
Adesso, finalmente, si percepisce una ripresa delle manutenzioni e di qualche lavoro pubblico e, per quanto ci riguarda, riceviamo costantemente richieste da parte di imprese italiane. I lavori stanno riprendendo, ma le tasche delle aziende sono ancora piuttosto vuote: per questo motivo DAT instruments sta avvantaggiando i clienti con prezzi molto favorevoli”.
Ed ora lasciamo spazio al cantiere.
Il cantiere di Taranto
Le perforatrici operanto nell’area ex Yard-Belleli all’interno del Porto polifunzionale di Taranto dove, sotto la direzione Astaldi SpA, si sta portando a termine una bonifica ambientale bellica, connessa alla presenza di bombe inesplose, e propedeutica alla realizzazione di diaframmi di contenimento di una zona fortemente inquinata. Queste operazioni saranno seguite dal dragaggio di 15 m di fondale e dalla realizzazione di una nuova banchina, che dovrà contenere tutti i materiali di risulta.
L’importanza delle diagrafie
“I nostri due strumenti”, ci spiega Daniele Dal Boni, tecnico specializzato DAT instruments, “sono installati su una Casagrande C6 e una Atlas Copco Mustang chiamate a realizzare fori da 20-30 m di profondità in cui verranno posati appositi tubi plastici. Il primo scopo di queste perforazioni è quello di permettere l’inserimento di georadar che dovrebbero individuare gli eventuali ordigni bellici da rimuovere. Le diagrafie prodotte dai datalogger JET SDP / IB serviranno anche per definire la fattibilità dei diaframmi e andranno a influire sulla scelta della tecnologia da adottare”.
Il datalogger, richiesto espressamente dalla direzione lavori, offre quindi la possibilità di capire in modo preciso la conformazione dello strato da trattare. In questo caso risulta quindi fondamentale, in quanto si tratta di un riporto di materiali di cui si conosce molto poco.
Il datalogger JET SDP / IB
Grazie al datalogger DAT instruments, attraverso la misura in tempo reale dei parametri di perforazione è possibile dedurre le caratteristiche geomeccaniche del terreno. In particolare, la diagrafia restituita in funzione della profondità mette in evidenza le quote dei vari livelli stratigrafici. Nello specifico il JET SDP / IB permette la visualizzazione, direttamente sul monitor del datalogger, dei valori istantanei in funzione della profondità e il trasferimento dati su PC per archiviare, elaborare, esportare e stampare i rapporti dettagliati.
Lo strumento consente la misurazione e la registrazione dei seguenti parametri selezionabili:
- profondità del foro (JET DEPTH)
- forza di spinta dell’asta (JET FORCE)
- velocità di traslazione dell’asta (JET DEPTH)
- coppia di rotazione dell’asta (JET TORQ)
- velocità di rotazione dell’asta (JET ROT)
- pressione fluido di perforazione (JET PRESS)
- data e ora di inizio e fine lavoro, durata
- calcolo dell’energia relativa del terreno.
Per chi vuole di più
Per questa tipologia di lavori DAT instruments mette a disposizione del mercato anche il più sofisticato JET 4000 AME / J e il nuovo datalogger touch screen DAT WideLog, ampliabili con le funzioni: jet grouting, soil mixing, CFA e vibroflottazione.