A un mese dal terremoto che ha colpito il centro Italia Matteo Renzi ha presentato l’Agenda dei Lavori per la ricostruzione che comprende sostegno immediato a imprese, trasparenza, legalità, liste di merito, manutenzione e adeguamento sismico fuori dal Patto di Stabilità. Il tutto sotto la parola d’ordine: tutto tornerà come prima (ma speriamo costruito a norma antisismica!).
“L’obiettivo è quello di rifare tutto come prima, in piena vicinanza con le realtà del territorio” ha chiarito Renzi al termine della presentazione dell’Agenda.
I danni ammontano a quattro miliardi di euro. Una cifra che ovviamente non c’è nelle casse dello Stato e che salterà fuori con una serie di escamotage dalle tasche degli italiani. A partire dall’ecobonus, ossia la misura fiscale che permette di intervenire nelle case per l’adeguamento sismico oltre che per l’efficientamento energetico, che è stato ufficialmente prorogato anche per il 2017. Questo dovrebbe spingere chi ha proprietà in zone sismiche a procedere all’adeguamento per sfruttare i vantaggi fiscali.
Verranno poi avviate alcune iniziative come il progetto Casa Italia e il “sisma decreto” che verrà varato entro i primi giorni di ottobre e che conterrà un meccanismo chiaro di risarcimento del danno.
Il decreto servirà a riconoscere i danni del terremoto, definitivamente. “Non ci troveremo a ridiscutere ogni anno le quote per il risarcimento delle popolazioni colpite”, ha precisato Renzi.
Le imprese che lavoreranno all’adeguamento sismico degli edifici pubblici dovranno essere iscritte a liste di merito e le stazioni appaltanti saranno solo ed esclusivamente le 4 Regioni colpite dal sisma. Con l’adeguamento gli edifici dovranno al massimo subire danni, ma non crollare, a fronte di un terremoto con magnitudo fino al 6° grado.
Tutti gli interventi di manutenzione e adeguamento sismico saranno considerati fuori dal patto di stabilità. La legge di stabilità 2017 conterrà un grande incoraggiamento agli amministratori locali, aprendo alla programmazione, agli investimenti sugli edifici. Tutti gli interventi di manutenzione e adeguamento sismico saranno considerati fuori dal patto di stabilità interno”, continua il premier.