Il Charlestown Bridge, ufficialmente chiamato North Washington Street Bridge, si trova a Boston e attraversa il fiume Charles. Essendo l’attraversamento più orientale del fiume, il ponte collega i quartieri di Charlestown e il North End. Completato nel 1900 e dato il suo attuale nome ufficiale nel 1910, il ponte trasporta una parte del Freedom Trail che collega alla USS Constitution e Bunker Hill. A nord del ponte inizia la Route 99 e la strada diventa New Rutherford Avenue.
La sostituzione del ponte per ragioni strutturali e dinamiche si è resa necessaria e le opere della nuova infrastruttura sono state avviate nell’autunno 2018 per completarsi nel 2023.
Nel progetto del North Washington Street Bridge è stata coinvolta la grande esperienza e qualità tecnica del gruppo Trevi per la realizzazione delle opere di fondazione. Le fondamenta di ciascuna delle cinque pile del ponte sono composte da un totale di otto pali trivellati con ammorsamento in roccia. La lunghezza di ammorsamento varia da 31 piedi a 60 piedi e attraversa uno strato di deposito glaciale (glacial till) e un’argillite con diverso grado di fessurazione. I carichi assiali a compressione di progetto variano da 12.590 kN a 18.860 kN.
Per lo scavo dei pali trivellati viene utilizzata una macchina perforatrice dotata di un’attrezzatura da perforazione tradizionale per l’attraversamento del terreno più superficiale prevalentemente limoso, mentre utensili come trivella, bucket, o carotiere da roccia vengono utilizzati per lo scavo nello strato di ammorsamento roccioso. La quota di inizio della roccia competente è determinata dall’ingegnere incaricato in cantiere sulla base sia dei sondaggi che delle osservazioni effettuate sul campo durante lo scavo. Lo scavo viene effettutato all’interno di un tubo metallico di rivestimento permanente, il quale è infisso fino alla quota di inizio dello strato roccioso. Successivamente, lo scavo prosegue con fluido stabilizzante fino alla quota finale di progetto del palo. Durante lo scavo, il livello del fluido di perforazione viene mantenuto almeno 5′ al di sopra del livello dell’acqua che circonda il tubo permanente, oppure 2′-3′ al di sotto della parte superiore del tubo. La lunghezza di proiezione del rivestimento oltre il livello dell’acqua è stata determinata tenendo presente la fluttuazione della marea, per mantenere una pressione positiva del fluido di perforazione, e garantire quindi la stabilità del pozzo. Durante il getto di calcestruzzo per mezzo di tubi getto, l’aggiunta di calcestruzzo nel pozzo sposta naturalmente il fluido di perforazione verso l’alto grazie alla differenza di densità dei due fluidi. Il fluido che risale in superficie viene raccolto in apposite vasche di stoccaggio in attesa di un successivo utilizzo. Il materiale di scavo viene scaricato su una chiatta dedicata, attrezzata con misure di contenimento tali da impedire al materiale ed al fluido di scavo di riversarsi nelle acque del fiume.
Dopo lo scavo e prima dell’installazione della gabbia di armatura e del riempimento con calcestruzzo, il fondo del palo viene ripulito da eventuali detriti o sedimentazione per mezzo della tecnica di airlifting. Per confermare la pulizia e integrità del fondo del palo, una telecamera speciale viene calata nel foro e utilizzata come dispositivo di ispezione per documentare visivamente e meccanicamente lo spessore del sedimento. Il centro del palo e i quattro quadranti (cinque posizioni in totale) vengono ispezionati accuratamente per garantire che lo spessore del sedimento non superi i limiti consentiti dalle specifiche di progetto. Una volta completato, ciascuno palo viene analizzato con il metodo ad ultrasuoni Cross-Hole che permette di individuare eventuali difetti lungo il fusto del palo per garantirne quindi l’integrità.
Il progetto è particolarmente impegnativo soprattutto per le difficoltà intrinseche dei lavori marittimi, in particolar modo in zone a clima freddo, che rappresentano sfide in termini di logistica e sicurezza.