giovedì, Novembre 21, 2024

TREVI ANNUNCIA LA CONCLUSIONE DEI LAVORI PER LA DIGA DI MOSUL

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Trevi sta per concludere ufficialmente l’intervento epocale per la messa in sicurezza della diga di Mosul, in Iraq. A distanza di 1.210 giorni dall’inizio dei lavori, Trevi, la divisione operativa del gruppo cesenate specializzata in fondazioni profonde e lavori geotecnici, è nell’imminenza del termine dei lavori. Il mese scorso, alla presenza della autorità irachene, italiane, americane e dei molti tecnici e lavoratori che hanno preso parte al progetto di messa in sicurezza della diga di Mosul, si è celebrato il passaggio di consegne (transition ceremony) tra il US Army Corps of Engineers (USACE) ed il Ministry of Water Resources iracheno. La cerimonia ha sancito la “restituzione” della diga da parte della Direzione Lavori americana ai tecnici del Ministero delle Risorse Idriche iracheno che, da oggi in avanti, dovranno garantire, grazie anche alle nuove tecnologie fornite dal Gruppo Trevi, la costante manutenzione della struttura. In più di tre anni di attività ininterrotta, molto spesso senza una reale distinzione fra il giorno e la notte, gli uomini della Trevi hanno contato circa 8.000.000 di ore di lavoro uomo, senza infortuni, hanno compiuto oltre 5.200 perforazioni per una lunghezza totale di 395.000 m(quasi la distanza tra Mosul e Baghdad) e hanno iniettato nel sottosuolo che sostiene la diga quasi 40,000 m3 di miscela cementizia. In parallelo alle attività in cantiere, la struttura di formazione ha eseguito training e trasferimento di know how a 250 ingegneri, tecnici, operatori locali. Numeri importanti, necessari a mettere in sicurezza una struttura che con i suoi 3,5 km di sbarramento e un bacino di oltre 11 miliardi di metri cubi d’acqua, risulta la fra le più grandi dell’intero medio oriente e che a causa di un terreno friabile ha rappresentato per lungo tempo una grande minaccia per l’intero nord Iraq. L’amministratore delegato del Gruppo Trevi, l’ingegner Stefano Trevisani, presente alla cerimonia ha evidenziato che Trevi è una società che normalmente opera in condizioni difficile ma che questo progetto ha rappresentato un impegno davvero speciale. Alle difficoltà tecniche si sono aggiunte condizioni ambientali e di sicurezza molto critiche superate grazie allo sforzo congiunto e alla cooperazione tra la società e le autorità irachene, americane e italiane. E, in questo senso, non si può non citare l’impegno profuso dal Ministero della Difesa Italiano che ha garantito la sicurezza dell’area per l’intera durata del progetto. Trevisani si è associato alle parole dell’ambasciatore americano e di quello italiano a Bagdad così come al Ministro delle Risorse Idriche iracheno che hanno espresso piena “soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto” aggiungendo che il progetto Mosul ”ha riconfermato ancora una volta l’importante e riconosciuta posizione raggiunta dal Gruppo nella riabilitazione di dighe esistenti così come la qualità e le capacità dell’azienda di saper affrontare con successo sfide complesse sia dal punto di vista tecnologico che ambientale”.

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