Nonostante l’accenno di ripresa registrato dal comparto dell’edilizia nel 2015 i numeri che delineano l’andamento del mercato 2016 delle costruzioni non stanno confermando la ripresa.
Il vicepresidente Ance Filippo Delle Piane (che è anche presidente di Ance Genova, l’Associazione dei costruttori edili genovesi che raggruppa 2.000 imprese per 11.000 addetti, durante la presentazione della “Rilevazione sull’andamento del settore delle costruzioni: consuntivi 2015 e previsioni 2016” tenutasi il 21 luglio 2016, ha dichiarato in merito alle cifre che delineano il mercato delle costruzioni: “Queste non sono cifre di un Paese in crescita, ma di un Paese in recessione. È necessario intervenire per invertire questo trend negativo con politiche adeguate per il settore”.
A peggiorare la situazione, sempre per Delle Piane, anche l’entrata in vigore del nuovo Codice degli Appalti 2016 (che tra l’altro è stato al centro dell’incontro tra l’Ance, rappresentata dal Presidente Claudio De Albertis, e il Ministro delle Infrastrutture e i Trasporti, Graziano Delrio il 20 luglio 2016) in merito al quale il vicepresidente Ance ha dichiarato: “Dopo una ripresa nel 2015, nei primi mesi del 2016, con la nuova normativa, il numero di gare è sceso del 35% e il numero dell’importo è calato del 75,1%. Un dato nazionale che si riflette anche sul locale. Occorre un periodo transitorio del nuovo Codice Appalti, la messa a regime degli incentivi potenziati per la ristrutturazione edilizia e per la riqualificazione energetica”.
Giusto per dare qualche numero: secondo Delle Piane solo a Genova dal 2007 il comparto edile ha visto la chiusura di 700 imprese e la perdita di 4.000 posti di lavoro. Per il 2016/2017 inoltre le previsioni non sono incoraggianti perché la stragrande maggioranza degli investimenti in edilizia è per lavori di ristrutturazione che coinvolgono più spesso il settore degli artigiani che le imprese del comparto edile.
A livello nazionale, infine, dal 2007 il comparto dell’edilizia ha visto chiudere 80.000 imprese perdendo, tra diretti e indotto, 750.000 posti di lavoro e il 40% degli investimenti.