A oltre un decennio dal debutto della sua fortunata piattaforma per la perforazione top hammer di superficie, Sandvik sceglie Bauma 2025 per presentare ufficialmente la nuova generazione Pantera DPi, protagonista assoluta dello stand C2.149 della divisione Mining and Rock Solutions. Un’evoluzione tecnologica che va oltre all’aggiornamento puntuale di una macchina, ridefinendo il paradigma di efficienza, affidabilità e produttività per le perforatrici di fascia alta destinate all’estrazione mineraria a cielo aperto.
Durante la nostra visita allo stand, abbiamo potuto osservare da vicino non solo la nuova Pantera DP1510i, cuore dell’aggiornamento della serie DPi, già annunciata precedentemente in occasione di MINExpo 2024 a Las Vegas lo scorso September , ma anche l’intera gamma di tecnologie esposte dal costruttore scandinavo, comprese le novità nel comparto degli utensili per la perforazione, attrezzature da frantumazione, supporto al suolo e servizi digitali. Una presenza massiccia e strutturata, che segna il ritorno di Sandvik alla fiera monacense dopo dodici anni di assenza.

Con oltre 2.500 unità Pantera DPi vendute nel mondo dal 2008, principalmente impiegate in contesti di estrazione aurifera per fori da 89 a 178 mm, Sandvik ha raccolto un bagaglio esperienziale unico, che si riflette oggi in un progetto radicalmente ripensato. La nuova famiglia si distingue per l’adozione di componenti chiave completamente riprogettati, tra cui un sistema di lubrificazione CSL evoluto, una nuova catena di avanzamento, braccio di perforazione rinforzato, filtri motore di maggiore capacità, accumulatori heavy-duty e un nuovo sistema di riscaldamento delle aste, che rende il mezzo operativo anche in condizioni climatiche estreme, dal caldo desertico al freddo artico. Il nuovo motore Caterpillar C9.3B Tier 3 consente inoltre un risparmio medio di carburante fino a 5 litri/ora, incrementando la sostenibilità complessiva dell’operatività.
Elemento centrale dell’aggiornamento è la nuova serie di perforatori RD1700, disponibili con potenze di 25, 35 e 40 kW e una conversione dell’energia idraulica in energia di percussione più efficiente del 15%. Grazie alla tecnologia di stabilizzazione attiva brevettata, il contatto punta-roccia è costantemente ottimizzato, assicurando collaring facilitato, miglior rettilineità dei fori, minore dispersione energetica e una durata utensile superiore fino al 40%. Il nuovo design include anche una testa di lavaggio completamente rivista, che permette cambi asta più rapidi (fino al 50% in meno di tempo) e una maggiore facilità di manutenzione, con guarnizioni dal ciclo di vita raddoppiato.
In parallelo, Sandvik introduce la nuova famiglia di utensili CT67, progettati per migliorare i tassi di penetrazione e le operazioni di accoppiamento/disaccoppiamento. La perfetta integrazione tra perforatore, utensile e sistema digitale è potenziata dalla presenza della piattaforma My Sandvik, che offre accesso ai dati macchina in tempo reale, alla tracciabilità dei consumabili e alle statistiche di salute operativa.
L’ergonomia del sistema è stata rivisitata con l’introduzione di una nuova cabina operatore, isolata acusticamente e dotata di vetri più spessi con trattamento anti-riflesso e schermatura solare. L’integrazione di funzionalità automatizzate intelligenti, come l’opzione iClean per la perforazione in strati di copertura e la commutazione automatica tra modalità drilling e tram via pulsante singolo, mira a ridurre il carico cognitivo dell’operatore e ottimizzare le transizioni operative.
Accanto alla Pantera DPi, Sandvik ha messo in mostra la versatilità della famiglia Ranger DXi, con particolare attenzione al modello DX810i, capace di adattarsi a contesti che spaziano dal civile alle cave, fino alla perforazione mineraria grazie alla torretta rotante e al perforatore RD900, abbinato a utensili a filetto curvo CT. In ottica di transizione energetica, fa il suo debutto anche il prototipo elettrico DC310RiE della serie Commando, prima anticipazione concreta della volontà di Sandvik di rendere elettrica e flessibile la perforazione di superficie.

Non meno rilevanti le innovazioni presentate nell’ambito rock tools, con la gamma Alpha 340/360 con Speedy Bit per il tunneling, il nuovo martello DTH RH570 Malleo, i sistemi per raise boring aggiornati, e l’introduzione della suite digitale Centrevo per la gestione intelligente degli utensili. Un pacchetto completato da servizi avanzati di affilatura e rigenerazione, esposti in fiera insieme al programma globale di riciclo dei carburi e all’ultimo report di sostenibilità ambientale.
Sandvik ha inoltre esposto le proprie soluzioni meccanizzate end-to-end per cantieristica sotterranea e mineraria, inclusi nuovi sistemi di bullonatura, geotecnica e miscele chimiche per consolidamento, oltre a un inedito modulo di perforazione dedicato alle fondazioni su pali, evidenziando l’impegno nel fornire soluzioni integrate per l’ingegneria del sottosuolo.
Infine, ampio spazio è stato dedicato al frantumazione e vagliatura stazionaria, con il nuovo sistema ACS per monitoraggio e diagnostica applicato a un vaglio vibrante completamente operativo. Presentato anche il cono CH830i, frantoio ad alta capacità pensato per secondaria e terziaria in ambito estrattivo, abbinato a strumenti digitali come DeckMapp e WearApp, sviluppati per migliorare la manutenzione predittiva e l’efficienza di esercizio.
Dalla perforazione superficiale alla frantumazione, dal supporto geotecnico alla digitalizzazione integrata, la presenza di Sandvik a Bauma 2025 ha confermato una visione industriale chiara: accelerare il futuro della meccanizzazione mineraria attraverso innovazione concreta, modularità intelligente e sostenibilità operativa.