Comacchio – protagonista della cover story del prossimo numero di Perforare cartaceo distribuito al Geofluid – si appresta ad affrontare la fiera piacentina con un particolare focus dedicato alla gamma delle macchine per i grandi diametri lanciata nel 2015.
Il lancio della CH 450 ha rappresentato una grande scommessa per l’azienda. Da una posizione di leadership nel mercato della piccola e media perforazione, Comacchio si è infatti affacciata verso un mondo completamente nuovo. Un salto che ha richiesto notevoli investimenti in termini di ricerca e sviluppo, partendo da un team di progettisti già esperti del settore, attorno al quale in pochi mesi è nata un’unità produttiva indipendente e uno stabilimento di 4.000 metri quadri.
In questi tre anni Comacchio si è impegnata in un enorme lavoro di sviluppo della gamma che attualmente è composta da tre modelli già disponibili, mentre un quarto è in fase finale di progettazione. La CH 450, il modello con il quale è partita questa nuova sfida, è anche il più noto e il più venduto. La CH 650 è la perforatrice di taglia superiore ed è stata lanciata l’anno scorso durante il Conexpo di Las Vegas, mentre per quest’anno Comacchio ha previsto il debutto della CHF 500.
Ogni modello presenta molteplici versioni: sia la CH 450, sia la CH 650 sono infatti concepite come macchine multifunzione, che si prestano a svariate tecnologie di perforazione e possono far fronte a molteplici esigenze. La CH 450 conta almeno 10 differenti configurazioni, tra cui due versioni “low headroom” ovvero ad altezza ridotta, per chi si trova a operare in spazi ad altezza limitata, ad esempio sotto i ponti o sotto le linee dell’alta tensione. Può essere fornita con tiro-spinta ad argano o a cilindro, in versione kelly, CFA, DP (Displacement Pile) o Soil Mixing. Inoltre ci sono operatori che la utilizzano anche con martelli fondo foro di grosso diametro.
Totalmente da scoprire la nuova CHF 500, una perforatrice che nasce pensando alla tecnologia CFA. È una macchina con un peso operativo di circa 46 t che permette di realizzare pali trivellati fino a 27 m di profondità con diametro massimo di 1.000 mm. Questa perforatrice è completamente automontante e permette un rapido posizionamento in cantiere senza l’ausilio di attrezzature esterne. Può montare eliche da 21 m di lunghezza e prolunga da 6 m ed è in grado di sviluppare una forza di estrazione di 540 kN. La rotary, interamente progettata da Comacchio, offre una coppia nominale di 153 kNm, sviluppa una velocità di perforazione pari a 58 rpm ed è in grado di operare con sistemi CFA con passaggio da 4” e da 5”. La rotary può essere dotata di un sistema di pull-down opzionale ad argano.
Per saperne di più vi invitiamo a leggere il prossimo numero di Perforare e a visitare lo stand Comacchio al Geofluid: Nuova Area Esterna, Stand P1