Tra i protagonisti tecnologici del prossimo Geofluid (dal 13 al 16 settembre, negli spazi di Piacenza Expo), MoHo trova senz’altro un posto d’onore. Da oltre 20 anni, questa realtà veneziana progetta e produce strumenti per geofisica e ingegneria civile con il preciso intento di miniaturizzare l’hardware, ridurre pesi e consumi e sfruttare al massimo i benefici della digitalizzazione.
Gli strumenti MoHo si distinguono per la leggerezza, il minimo ingombro, la semplicità d’uso e la versatilità, caratteristiche che li hanno portati al successo in ambito internazionale. Parliamo di moduli come il Tronino, nato nel 2002 da un brevetto internazionale, che ha permesso la diffusione della tecnica sismica passiva a stazione singola e dell’H/V in Italia e nel resto del mondo. Negli anni, il progetto iniziale di Tronino si è evoluto per permettere l’analisi modale delle strutture, il monitoraggio di vibrazioni, la prospezione sismica attiva a onde di superficie e molto altro. Tronino può comunicare oggi con dispositivi mobili, rendendo visualizzabili in diretta acquisizioni e risultati delle analisi.
Soilspy è il secondo prodigio, nato nel 2007 nella linea dei prodotti per la geofisica. Il peso, ridotto a meno di un decimo rispetto ai sistemi tradizionali, l’assenza di batterie, l’acquisizione digitale in prossimità dei sensori hanno segnato una svolta nella acquisizione sismica multicanale, rendendola davvero portatile e abbattendo tempi e fatica nelle fasi di acquisizione e pre-processing dei dati.
Gli stessi principi di miniaturizzazione, digitalizzazione e riduzione dei consumi sono racchiusi in Electra, resistivimetro lanciato da MoHo nel 2008, grazie al quale anche la prospezione elettrica attiva e passiva ha potuto percorrere strade completamente nuove, con l’acquisizione simultanea in tutte le configurazioni tradizionali (Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo, polo-polo e così via), abbattendo decisamente i tempi di elaborazione.
Oltre alla prospezione geofisica, è attiva in MoHo una linea di produzione per i monitoraggi permanenti delle strutture: il suo nome è Suricat ed è stata fondata nel 2016. MoHo produce anche software per l’analisi dei dati di tutti i propri strumenti e per l’analisi delle vibrazioni e di altri problemi geofisici. MoHo inventa, progetta e realizza in modo autonomo sia l’hardware sia il software delle proprie apparecchiature. Ricerca, sviluppo e produzione vengono effettuate interamente nella sede di Venezia (Italia), dove offre da molti anni un ricco calendario annuale di corsi di formazione periodici per geologi, ingegneri, architetti ed altre professioni tecniche.