Niente da fare per le perforazioni alla ricerca del litio. Il Comune di Nepi, in provincia di Viterbo, luogo deputato alle operazioni minerarie preliminari, ha detto no al programma di ricerca proposta dalla società Energia Minerals.
Il Progetto, denominato Campagnano, partito nel mese di febbraio, ha trovato il fronte granitico dell’amministrazione comunale che ha negato l’autorizzazione alla perforazione di pozzi per motivi legati alla tutela dell’ambiente, del territorio e delle falde acquifere. ”In ogni caso la decisione finale non spetta a questo Ente, ma alla Regione – fa sapere il sindaco Franco Vita – Da parte nostra tuttavia, manteniamo ferma l’intenzione di impedire qualsiasi lavoro che possa danneggiare il nostro territorio e la nostra acqua preziosa”.
A febbraio 2022 la Energia Minerals ha presentato richiesta alla Regione Lazio per il rilascio del permesso di ricerca mineraria nei Comuni di Campagnano di Roma e Nepi per un’estensione di 1.213 ettari; A maggio il Comune di Nepi ha avvisato della questione l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma chiedendo se in caso di esito positivo delle ricerche, la successiva estrazione del litio avrebbe potuto produrre danni ambientali al territorio. La risposta è stata che gli istituti idonei a rilasciare pareri in merito erano l’Arpa e l’Inspra, non mancando di sottolineare che “qualsiasi ipotesi di concessione si deve basare sulla cartografia idrogeologica del luogo, sul rapporto tra acquiferi e sulla loro eventuale interazione”.
Le perforazioni in questione arriverebbero a una profondità di circa 10.000 metri, con un incominciamento raccomandato dallo stesso primo cittadino di Nepi per evitare un possibile inquinamento alle falde acquifere.