domenica, Aprile 28, 2024

Pit Viper di Epiroc, sei robot nella grande miniera di rame

Must read

Novità in casa Massenza. Una rubrica per raccontare oltre un secolo d’eccellenza

Per un protagonista industriale, raccontarsi attraverso i fatti è la principale e più efficace forma di narrazione. Quando un nome è sinonimo di storia,...

L’acquisizione dati di Seneca per l’idrofresa da record di Soilmec

Un'idrofresa di nuova concezione, in grado di realizzare diaframmi fino a 250 metri di profondità. Il risultato straordinario conseguito da Soilmec grazie al sistema...

Icop completa il microtunnel di collegamento tra il rigassificatore Snam e il porto di Ravenna

Un microtunnel lungo 1.300 metri scavato sotto il fondale marino collega il nuovo impianto di rigassificazione Snam con il porto di Ravenna. Lo ha...

L’intervento di Trevi Spa nel consolidamento del nuovo tunnel Küchelberg di Merano.

Per alleviare la città di Merano dal costante traffico di attraversamento che interessa la direttrice Merano-Bolzano tra la Val Passiria e Tirolo, il tunnel...

Robot in una miniera autonoma. Sono i carri di perforazione Pit Viper di Epiroc, programmati e controllati da remoto nel più grande giacimento di rame al mondo. Una rivoluzione di cui sono testimoni gli ingegneri del team peruviano di Anglo American, al servizio di una tecnologia operativa all’avanguardia.

Alla Quellaveco – questo è il nome della miniera – la multinazionale mineraria presenta una visione dell’evoluzione estrattiva del futuro. Costruita a Moquegua a un costo di circa 5,5 miliardi di dollari, si prevede che la miniera produrrà circa 300.000 tonnellate all’anno di rame (oltre alla quota di molibdeno) nel prossimo decennio, consolidando la posizione del Perù come secondo fornitore del metallo rosso dopo il Cile. Ogni fase della produzione – dal trasporto alla frantumazione del materiale, fino alle più complesse operazioni di gestione – viene programmata e svolta in modo autonomo da macchine e veicoli.

Tra i protagonisti di questa avanguardia tecnologica, troviamo i sei carri di perforazione autonomi Pit Viper di Epiroc, in grado di raggiungere un’altezza di quasi venti metri quando sono in assetto operativo; anche in questo caso, le macchine sono in grado di insediarsi automaticamente rispetto alla serie di fori di carica da realizzare.

Leggi la case history completa sull’ultimo numero di Perforare (sfogliabile anche da questo sito web).

More articles

Latest article

Novità in casa Massenza. Una rubrica per raccontare oltre un secolo d’eccellenza

Per un protagonista industriale, raccontarsi attraverso i fatti è la principale e più efficace forma di narrazione. Quando un nome è sinonimo di storia,...

L’acquisizione dati di Seneca per l’idrofresa da record di Soilmec

Un'idrofresa di nuova concezione, in grado di realizzare diaframmi fino a 250 metri di profondità. Il risultato straordinario conseguito da Soilmec grazie al sistema...

Icop completa il microtunnel di collegamento tra il rigassificatore Snam e il porto di Ravenna

Un microtunnel lungo 1.300 metri scavato sotto il fondale marino collega il nuovo impianto di rigassificazione Snam con il porto di Ravenna. Lo ha...

L’intervento di Trevi Spa nel consolidamento del nuovo tunnel Küchelberg di Merano.

Per alleviare la città di Merano dal costante traffico di attraversamento che interessa la direttrice Merano-Bolzano tra la Val Passiria e Tirolo, il tunnel...

Cece, a Intermat 2024 l’evento sul CRMA

Il CECE (Committee for European Construction Equipment) ha organizzato, in occasione di Intermat 2024, un evento dal titolo "CRMA e il contributo delle attrezzature...