mercoledì, Maggio 1, 2024

Ferrovia Torino-Lione, consegnata la prima TBM del cantiere CO5

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E’ stata consegnata ieri, 21 dicembre, nella fabbrica della Herrenknecht in Germania la nuova fresa per realizzare il tunnel della ferrovia Torino-Lione. Destinata a scavare la parte centrale del tunnel di base del Moncenisio, è la prima che attraverserà il confine tra Francia e Italia. Dotata di una testa del diametro di 10,4 metri e di 14 motori capaci di generare una potenza totale di 4.900 kW, questa TBM ha un peso di 3.200 tonnellate ed è lunga 334 metri, come un grattacielo di 100 piani.

É la quarta fresa consegnata delle sette che costruiranno l’opera e questa è progettata per scavare 18 km di una delle due gallerie del tunnel di base, tra la discenderia di Villarodin-Bourget/Modane, in Francia, e il sito di sicurezza sotterraneo di Clarea, in Italia.

Alla cerimonia di ricezione erano presenti oltre al raggruppamento ELYOT, composto da Eiffage Génie civil (mandataria), Spie batignolles génie civil, Ghella e Cogeis, ieri mattina erano presenti anche il promotore binazionale dell’opera TELT, l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi.

Le caratteristiche della TBM

Si tratta di una fresa “a gripper” che si appoggia direttamente sulle pareti del tunnel con le due braccia e si spinge in avanti mentre la testa, dotata di 62 cutters, ruota scavando la roccia. Il materiale di scavo viene evacuato su un nastro trasportatore che attraverso la pancia della fresa lo porta all’esterno.

Mentre viene eseguito lo scavo, apparecchiature a servizio della TBM applicano il sostegno di spritz beton sulle pareti, i bulloni e le centine. Dietro di lei avanza un’altra macchina chiamata “Würm” (verme), lungo 650 metri, che realizza il rivestimento di calcestruzzo definitivo del tunnel.

Scavare nel cuore della montagna

La scelta di questo tipo di fresa è dovuta a diversi fattori: il tipo di geologia che caratterizza le zone di scavo, formazioni relativamente compatte, omogenee e stabili; la grande profondità delle gallerie da realizzare, con oltre 2.200 metri di coperture e i fenomeni geotecnici connessi, come distacchi, “colpi di montagna”, o convergenze, la montagna cioè tende a chiudersi per la grande pressione della roccia sovrastante. Senza dimenticare le alte temperature “naturali” presenti a queste profondità, messe in evidenza con il cunicolo esplorativo della Maddalena a Chiomonte che ha permesso di dimensionare questa nuova TBM.

Questa tipologia di fresa permette quindi di applicare sia centine scorrevoli che rigide in grado di accompagnare e bloccare i potenziali movimenti del terreno ed è anche dotata di perforatrici che eseguono sondaggi in avanzamento, così da conoscere la tipologia di terreno che si incontra.

(fonte www.telt.eu)

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