mercoledì, Maggio 8, 2024

MARETERRA, SFIDA BAUER NEL PRINCIPATO DI MONACO

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Un progetto internazionale di ampio respiro in cui sono coinvolti alcuni dei più grandi architetti del mondo. Tempi di cantiere strettissimi e che non ammettono deroghe. Un terreno che richiede tecnologie di elevato livello, macchine con prestazioni al top e incredibili capacità produttive. Sono questi gli ingredienti che hanno indotto la cordata Fondamenta-Sogefon ad affidarsi alle macchine e alle attrezzature di Bauer Macchine Italia che, inoltre, garantisce una costante presenza in cantiere per una manutenzione ordinaria e straordinaria in grado di scongiurare qualsiasi fermo macchina imprevisto.

Il cantiere
Visto dall’alto il cantiere monegasco appare come un formicaio. Centinaia di uomini e macchine si muovono incessantemente in un lavoro tanto febbrile quanto organizzato. “Il progetto Mareterra”, afferma Andrea Ruggero, Sales Area manager di Bauer Macchine italia, “è un’estensione a mare di 6 ettari, un’opera immobiliare impressionante che punta molto su due aspetti: il design, grazie alla presenza di alcuni degli architetti più importanti a livello mondiale, e una forte impronta eco-friendly. Il progetto può essere suddiviso in due macrosezioni: sul lato Nizza un porticciolo pittoresco, una piscina artificiale e un complesso di appartamenti di lusso; verso l’Italia si svilupperà invece un’importante area residenziale composta da lussuose ville circondate da vaste aree verdi”. Mareterra non ha solo lo scopo di riqualificare il fronte mare, ma è molto legato agli aspetti ecologici e per questo verranno piantati migliaia di alberi e l’intero progetto vedrà ampie aree pedonali e ciclabili. Il tutto per un’operazione immobiliare eco-friendly e con un rinnovato appeal estetico del Principato.

Le opere di fondazione
I lavori di fondazione sono iniziati nell’agosto del 2019 e la loro fine è prevista per il mese di dicembre del 2021, mentre la consegna definitiva del progetto è fissata per il 2024. I primi tre pali di prova sono stati eseguiti con una Bauer BG 45 e si è trattato dei primi pali fatti e testati sul territorio francese con l’utilizzo di celle Osterberg. “La O-cell, o cella di Osterberg”, continua Ruggero, “è un dispositivo a perdere idraulicamente guidato, calibrato e sollevato con un martinetto, installato all’interno dell’unità di fondazione. Funzionando in due direzioni, verso l’alto con il taglio laterale e verso il basso con la reazione di base, la O-cell separa automaticamente i dati di resistenza. La prova di carico con le celle di Osterberg non è condizionata dai limiti derivanti dall’utilizzo di travi strutturali sovrastanti e dai pali vincolati al piede”.
Già da questo approccio si capisce come il cantiere monegasco debba sottostare a vincoli impegnativi, che del resto fanno il paio con obiettive difficoltà sul campo. “Tra le peculiarità del cantiere”, riprende l’ing. Ruggero, “va evidenziato come in una parte, per circa 14.000 metri di palo, venga utilizzato il classico rivestimento a doppia parete e recupero, mentre per i restanti 25.000 metri si usi un rivestimento definitivo. Con questa tecnica il rivestimento usato in fase di scavo è a singola parete e rimane nel terreno, diventando parte integrante del palo definitivo. Una scelta tecnica che a Montecarlo deriva da un evidente problema di attrito negativo in tutta l’area in cui è presente il riempimento fino, cioè quella che va dalla costa attuale fino a 25 m dai cassoni a mare. Mentre tutti i pali con rivestimento a recupero si trovano nell’area a riempimento grossolano che presenta una pezzatura da 20 a 180 mm e che è situata a ridosso dei cassoni”.
Nel complesso il cantiere prevede circa 1.100 pali rivestiti trivellati. Si tratta di pali complessi con diametri fino a 1.800 mm e profondità fino a 65 m. Come è facile intuire è un’attività molto impegnativa anche perché un riempimento di questo genere a mare è forse la situazione più critica per un palo trivellato, una delle applicazioni che necessita di maggiori performance in assoluto. Infatti un simile riempimento in acqua porta immediatamente il terreno a stringere sul tubo e di conseguenza a creare un elevatissimo attrito superficiale attorno al tubo.
Vista la profondità di alcuni pali e la notevole lunghezza delle gabbie sono stati creati due “pali garage” di circa 60 m. Si tratta di pali non riempiti che vengono utilizzati per pre-assemblare completamente le gabbie e permettere di effettuare tiri in battuta unica di gabbie da 50/60 m di lunghezza.

Le macchine in cantiere
Queste esigenze hanno richiesto macchine di grossa taglia ed elevate prestazioni che infatti trovano corrispondenza nella presenza in cantiere dei modelli di maggior dimensione prodotti da Bauer. “Inoltre”, specifica Andrea Ruggero, “le due macchine più grandi hanno anche il moltiplicatore di coppia, una scelta tecnica pensata per ridurre al minimo, o eliminare, l’uso della morsa, che se ha il vantaggio di portare sempre a termine la perforazione, ovviamente risulta più lenta”. Tutte le macchine sono equipaggiate con le aste kelly Bauer silenziate e di varia pezzatura, per permettere un sistematico turnover dovuto a un terreno che crea un forte attrito anche a livello di utensile-tubo di rivestimento. Inoltre, superato il riporto, gli utensili si vanno a intestare in roccia che, soprattutto nella zona centrale con un’area di faglia, raggiunge i 100 Mpa. Si tratta quindi di una trivellazione particolarmente complessa svolta in condizioni al limite.
Queste le macchine e le attrezzature di Bauer Macchine Italia presenti in cantiere: una BG45 Premium Line con moltiplicatore di coppia BTM 720 K e predisposizione per utilizzo di morsa giracolonna; una BG55 Premium Line con moltiplicatore di coppia BTM 720 K e predisposizione per utilizzo di morsa giracolonna; due BG36 Premium Line con predisposizione per utilizzo di morsa giracolonna; una BG30 Premium Line con predisposizione per utilizzo di morsa giracolonna; tre morse giracolonna Bauer BV1500 complete di riduzioni per diametri 1.200 e 1.000 mm
1 morsa giracolonna Bauer BV2000 completa di riduzioni per diametri 1.800 e 1.500 mm; circa 450 m di tubi di rivestimento Bauer a doppia parete serie Blue Line e altri 25 utensili Bauer tra bucket da terreno sciolto, bucket da roccia e carotieri in vari diametri.

(Nel prossimo numero di Perforare, la disamina completa dell’intervento in cantiere a Montecarlo).

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