sabato, Luglio 27, 2024

Epiroc Simba E7, nella miniera svedese in remoto con la rete 4G

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Nella Svezia centro-meridionale, a circa 250 km da Stoccolma e a circa 15 km dalla città di Askersund si trova Zinkgruvan (letteralmente “la miniera di zinco”).
Oltre alla miniera sotterranea, Il sito comprende un impianto di trasformazione e le infrastrutture per la produzione di concentrati di zinco, piombo e rame.
La lunga storia estrattiva di Zinkgruvan risale al 1857, quando la società belga Vielle Montagne diede inizio all’industria mineraria locale che rese famoso il piccolo villaggio.
Oggi il sito è di proprietà di Lundin Mining, che ha acquistato la miniera nel 2004.
L’accesso alla miniera avviene principalmente tramite tre pozzi. Il pozzo primario P2 consente il sollevamento e l’accesso a livelli di 800 m e 850 m con il fondo del pozzo a 900 m. Un sistema di rampe permette l’accesso ai livelli della miniera sotto il pozzo, il cui livello più profondo si trova ora a circa 1.270 m sotto la superficie. Una rampa di collegamento tra i cantieri sotterranei e la superficie consente l’accesso diretto dei veicoli alla miniera.
Nel sito, ad oggi sono stati scavati 3.908 fori sotterranei per 580.938 m e 193 fori superficiali per 113.037 m, mentre la perforazione ha definito nove zone minerarie: Nygruvan, Burkland, Burkland Copper Stockwork Zone, Lindängen, Sävsjön, Mellanby, Dalby, Cecilia e Borta Bakom.

Mattias Dömstedt, coordinatore tecnico incaricato di sperimentare la perforazione in remoto con la rete 4G, abituato a guidare attraverso le lunghe gallerie che caratterizzano le nove zone minerarie, è diretto ora alla zona denominata Cecilia.
Scendendo a 350 metri, Dömstedt raggiunge il livello dove il carro di perforazione idraulico Simba E7 di Epiroc è in grado di attuare una perforazione a piena capacità, senza operatore in cabina.
“Ci troviamo nella zona che costituisce la prima fase del progetto. La seconda fase della rete è praticamente completa e abbiamo già iniziato a lavorare alla terza fase”, afferma Håkan Mann, Project Manager che, particolarmente entusiasta dell’operazione, aggiunge “Finora è andata fin troppo bene per essere vero”. All’inizio della primavera del 2021 la Zinkgruvan Mining, in collaborazione con Epiroc e Telia, il principale operatore di telefonia mobile svedese, aveva collegato la perforatrice Simba E7 ad una rete di nuova generazione 4G, LTE (Long Term Evolution). Da quel momento, nelle aree servite dalla rete LTE, la produzione in remoto è decollata velocemente, anche se la perforazione in quest’area, era ancora considerata un test, slegata da qualsiasi obiettivo specifico.

“Funziona molto bene, senza intoppi e non appena troviamo qualcosa che non funziona, posso chiamare il tecnico di assistenza Epiroc, presente fin dall’inizio – afferma l’operatore Jocke Lindblad che controlla la perforatrice da un tranquillo ufficio fuori terra, dotato di una finestra dove entra la luce del giorno e con i colleghi che ogni tanto si avvicinano per scambiare due parole – A me piace stare in miniera, ma è sicuramente più sicuro e confortevole operare da qui. È bello poter fare una pausa caffè o prendere una boccata d’aria quando ne ho voglia”.
Il fatto che gli operatori non debbano scendere in miniera, salvo in caso di difficoltà o di manutenzione, consente loro di eseguire in media quattro ore di lavoro in più al giorno. In termini puramente tecnici, Lindblad può azionare la perforatrice da una postazione remota, esattamente nello stesso modo in cui lo farebbe direttamente in miniera. Gli schermi e leve sono gli stessi della piattaforma. “L’unica differenza è che non riesco a sentire il rumore della perforazione. Ma è sufficiente tenere sotto controllo i parametri sul pannello di controllo”, conferma Lindblad.

(L’articolo completo, nella traduzione di Maria Angela Feliciello, sul prossimo numero di Perforare)

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